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Cattolica Cronaca

Due lettere, fiocchi rosa e palloncini in cielo per l'ultimo saluto ad Ivana. Omelia sulla famiglia.

In foto: l'uscita del feretro
l'uscita del feretro
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 13 ott 2014 18:10 ~ ultimo agg. 14 ott 18:15
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Un dolore composto, un silenzio rotto da singhiozzi discreti, di fronte a quella bara bianca piena di fiori. Lacrime ed abbracci nella chiesa di San Benedetto per l’ultimo saluto ad Ivana, la mamma di 26 anni uccisa dal marito che non accettava di perderla. In prima fila i parenti, con addosso la maglietta con la sua foto, pensata per la fiaccolata di mercoledì scorso. All’ingresso della chiesa alcune donne appuntano con degli spilli dei fiocchetti rosa sulle maglie e sulle giacche.
Molte persone restano in fondo, molte fuori dalla chiesa. A volte capita, quando non ci si vuole avvicinare troppo al dolore, in questo caso quello di una famiglia che ha perso la figlia nel peggiore dei modi, di una comunità che ancora stenta a credere che sia potuto accadere proprio lì vicino a loro, di due bimbi di tre anni che continueranno la loro vita senza i genitori. Un dolore che, come ha detto il sacerdote che ha celebrato le esequie Don Biagio della Pasqua, ci colpisce, ma ci chiama, allo stesso tempo, alla conversione. Il nostro amore si può ammalare. Può diventare folle. Può diventare violenza. Quando la vita di una persona viene interrotta in maniera così violenta, il dolore ci colpisce e il nostro cuore si ribella. Ma tutta la nostra comunità è chiamata alla conversione e a preservare e difendere quanto abbiamo di più importante: la famiglia, una realtà sacra della nostra esistenza. Che il sacrificio di Ivana sia un richiamo forte per tutti noi, affinché troviamo la strada di un amore autentico, improntato al rispetto della dignità di ogni persona’.
Alla fine della funzione una parrocchiana ha letto due lettere: una della sorella Fabiola e l’altra dei nipotini. ‘Sorellina mia – c’era scritto – mi manchi tanto, ma la nostra forza saranno i tuoi figli. Li amerò e mi prenderò sempre cura di loro. Pochi giorni fa ci siamo abbracciati tutti insieme sul letto, abbiamo riso tanto. È stato il mio ultimo abbraccio’. I nipoti: ‘Ciao zietta, ci mancherai tanto. Ci mancheranno le estati all’Aquafan, i giri in macchina, le passeggiate al mare e la colazione al bar la domenica mattina. Ti vogliamo bene’.
Anche sabato scorso nella chiesa di Montalbano dove si sono svolti i funerali del marito Raffaele Ottaviani è stata letta una lettera, di scuse, alla famiglia Intilla.

Un applauso oggi ha accompagnato l’uscita del feretro, palloncini bianchi sono volati in cielo.