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Economia Provincia

Confindustria Romagna, sancita la nascita dal primo gennaio

di Redazione   
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mar 28 ott 2014 17:37 ~ ultimo agg. 29 ott 12:02
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L’assemblea dei soci di Unindustria Forlì-Cesena, Confindustria Ravenna e Unindustria Rimini ha approvato la nascita, dal primo gennaio 2015, di Confindustria Romagna.

Si tratta dell’unione federativa delle attuali tre realtà, per arrivare, entro un paio di anni, alla fusione vera e propria in un’unica realtà associativa romagnola, con articolazioni locali. La nascitura Confindustria Romagna può contare su 1.444 aziende associate con 70.773 dipendenti.

“La scelta di costituire l’unione federativa – spiegano i tre presidenti Vincenzo Colonna (Forlì-Cesena), Paolo Maggioli (Rimini) e Guido Ottolenghi (Ravenna)è il risultato del dialogo e del confronto che le nostre tre realtà stanno portando avanti con impegno e convinzione. Ne siamo orgogliosi, e riteniamo che la strada dell’integrazione, della condivisione di competenze e dell’efficienza dei servizi istituzionali e di mercato, offra un’opportunità irrinunciabile per permettere alle nostre imprese di affrontare con più forza questo difficile momento e i profondi cambiamenti in atto. L’unione aumenterà le capacità del sistema di rappresentanza delle imprese industriali della Romagna, che potranno così portare avanti le loro istanze con un’unica voce, più forte ed incisiva”.

“Una scelta che le Associazioni della Romagna fanno non per necessità contingenti, ma grazie ad una visione strategica che punta ad ottimizzare al massimo le risorse e realizzare economie di scala nell’offerta di servizi a favore delle imprese associate”, spiega il presidente di Confindustria Emilia Romagna Maurizio Marchesini ribadendo come però sarà mantenuta a livello locale la rappresentanza sul territorio e la vicinanza alle imprese. “La Romagna è partita dopo altri territori ma ha accelerato questo processo, puntando molto sull’aspetto cruciale della governance. E’ importante sottolineare, inoltre come qui si aggreghi un’area omogenea da tanti punti di vista, a partire dal tessuto produttivo di piccole e medie imprese, che anche durante la crisi ha dimostrato una vivacità e una capacita di reazione straordinarie”.