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Blog/Commenti Turismo

Per piacere, basta piangersi addosso

di Giovanni Tonelli   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 26 ott 2014 18:12 ~ ultimo agg. 28 ott 13:45
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Così, cosà.

Per il turismo riminese è tempo di bilanci. Il calo c’è stato, ma non drammatico come si temeva. Ancora per un anno la barca non è andata a fondo, ma forse quel che ci ha salvato è stata proprio la crisi. Con i quattro baiocchi rimasti nelle tasche degli italiani non era certo questo il tempo di andare ai Seychelles o alle Antille. Rimini, con i suoi prezzi “trattabili”, è il top per i conti in banca attuali degli italiani. Così, in qualche modo ci siamo salvati. Ma non è una cuccagna.

Tocca allora rimetterci in moto e darci una svegliata, perché la crisi sta passando e il nostro modello invecchia. Come invecchiano le polemiche sugli abusivi in spiaggia, ingigantite a dismisura anche dalla stampa. Con Polizia e Carabinieri intenta nel contrastare il fenomeno, i ladri sono ben lieti di svaligiare i quartieri dell’entroterra, i papponi seminano di novelle schiave la riviera e la mafia acquista alberghi e apre e chiude negozi, giusto per non perdere l’abitudine a riciclare un po’ di soldi. E questo senza dar colpe particolari alle forze dell’ordine che, nelle difficoltà attuali hanno comunque garantito un buon servizio di ordine pubblico, colpendo rapidamente le bande di giovinastri, potenziali delinquenti, che si sono esercitate in violenze gratuite in Riviera. Considerando Rimini in estate una metropoli, occorre dire, che il livello di violenza è stato decisamente nella norma.

Ma ora è tempo di cambiare, perché la crisi finirà e torneranno Seychelles ed Antille. E quella che è urgente che cambi è proprio il contenuto della nostra proposta turistica. Noi abbiamo un mare non bello con una spiaggia splendida, e questo va bene per le famiglie. L’abbiamo supportato, negli anni, con altre industrie del tempo libero, come discoteche, parchi, congressi, grandi eventi… Ma Rimini ha tante altre potenzialità. Che che cosa non hanno le nostre colline della Valconca rispetto a quelle della Toscana? Che dire della storia e della bellezza della Valmarecchia? Quale città che non sia Roma può vantare monumenti come il ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto, la casa del chirurgo o l’anfiteatro, ancora sepolto? E dei grandi percorsi spirituali vicinissimi come Camaldoli o La Verna ed il bellissimo Appennino che li circonda a poco più di un’ora di macchina? Quanti sono i registi conosciuti al mondo come Federico Fellini, che ha cantato la sua città in Amarcord? Rimini ha, potenzialmente, mille risorse. Per piacere, basta piangersi addosso.

 

Giovanni Tonelli

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Carissimo Giovanni Tonelli

mi chiamo L. P. e sono un marinaio di salvataggio con alle spalle 11 stagione all’attivo nelle zone caldissime di Rimini sud.
Ho trovato il suo articolo molto interessante, peccato si sia bruciato rendendolo pessimo quando ha parlato degli abusivi, nello specifico: “Come invecchiano le polemiche sugli abusivi in spiaggia, ingigantite a dismisura anche dalla stampa. Con Polizia e Carabinieri intenta nel contrastare il fenomeno”…
Bene, io non so se lei va al mare, se è riminese, o se va al mare in zona porto dove questi signori non ci sono.
Questo è un problema serio, qua non stiamo parlando di alcuni ragazzotti poverini che son qua per mangiare. Qua stiamo parlando di un problema di ordine pubblico, di delinquenti che oltre ad infrangere la legge hanno una organizzazione in stile para-militare con vedette che seguono i continui spostamenti della polizia, che si permettono di alzare le mani contro le forze dell’ordine chiamate a far il proprio lavoro e cioè di tutori della legge, che minacciano noi operatori di spiaggia o le nostre famiglie (come è già successo a mia moglie), senza poi parlare del racket della malavita italiana che fornisce loro la merce tarocca.
Mi dispiace che ancora nel 2014 ci siano persone che prendano alla leggera questo fenomeno, che oltretutto sta facendo chiudere tante attività per la concorrenza sleale.
Vivo questo problema 4 mesi all’anno sulla mia pelle e la convivenza è dura. Sono arroganti prima di tutto in quanto cacciano via i turisti con gli asciugamani a riva o le mamme che giocano coi bambini perché  “qua dobbiamo vendere noi”, sono maleducati perché lasciano tutto sporco, sono cattivi perché le risse tra venditori sono all’ordine del giorno ma soprattutto è un problema di sicurezza e di salvaguardia della vita in mare perché rallentano le operazioni di noi marinai di salvataggio.
Come ha detto lei nell’articolo, d’estate siamo una metropoli e il 90% delle persone si riversano in spiaggia. E quindi anche in spiaggia ci vogliono i controlli. Quindi secondo lei bisognerebbe mandare equipaggi su equipaggi di forze dell’ordine nell’entroterra a caccia di predoni? E come li organizzerebbe i turni? Durante il giorno? Oppure 10 macchine solo la notte? A me questa sua affermazione sa di chiacchiera da bar.
La cosa che posso fare è invitarla la prossima estate a passare con me o con noi marinai di salvataggio una giornata di lavoro, le diamo una sedia e si siede di fianco alla nostra torretta. Poi vediamo se il problema è reale oppure ingigantito dalla stampa.
Un ultima cosa: almeno voi sacerdoti, verso i quali nutro profonda stima, cercate di stare dalla parte della legalità.
Saluti
Dott. L.P.

 

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Gentile L.P.,

l’intento del mio contributo non era quello di parlare di abusivismo. Lei ha perfettamente ragione nel segnalare situazioni di violenza come quelle di cui è stato testimone e certamente non è più il tempo di romanticismi nell’affrontare il fenomeno. Semplicemente dico che non è quello “il problema” centrale dell’ordine pubblico a Rimini e che spesso viene enfatizzato dai media e da alcuni operatori, un po’ stanchi e stressati da fenomeni come quelli che lei denuncia. La nostra Riviera è molto lunga e mi permetta di dire che nella zona dove io vado il fenomeno non è così rilevante come lei segnala. Comunque il nostro blog serve proprio a questo, a confrontarsi con franchezza, come lei fa. Certamente più occhi vedono meglio di due solo.

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