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Economia Politica

Cemento. Ricorsi bocciati, Gnassi esulta

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 20 set 2014 11:26 ~ ultimo agg. 21 set 14:00
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Altri due punti a favore dell’Amministrazione Comunale nella campagna di stop al consumo di territorio. Con sentenze depositate il 17 settembre, il TAR dell’Emilia Romagna ha rigettato i ricorsi proposti dai titolari di due piani particolareggiati, Società Immobiliare Marecchia Srl e Barbara Srl, avversi alla cosiddetta ‘variante anti cemento’ al Prg, approvata dal Consiglio Comunale nell’aprile 2013.

Provvedimento col quale il Comune di Rimini aveva dimezzato le potenzialità edificatorie introducendo requisiti per le prestazioni ambientali dei nuovi insediamenti. Il TAR – spiega l’Amministrazione – ha riconosciuto la legittimità degli atti consiliari assunti, indicando in particolare nella motivazione alla sentenza riguardante la Società Immobiliare Marecchia Srl un principio inedito: la liceità d’intervento dell’Amministrazione comunale anche di fronte a quelli che vengono definiti ‘diritti acquisiti’ e dunque intoccabili. Un aspetto, per l’Amministrazione, potenzialmente pilota ed esportabile per il territorio nazionale

Sentenze che per il sindaco Andrea Gnassi  non solo sono buone notizie, ma l’occasione per uno sfogo a ruota libera contro le parti avverse con una menzione particolare al Movimento 5 Stelle: “rappresentano l’alba, a questo punto certificata, di una stagione nuova che finalmente si apre per la comunità riminese. Un anno e mezzo fa, proprio in virtù della decisione di procedere a una variante che si proponeva di stoppare una ‘cascata’ di decine di migliaia di metri quadrati da destinare a nuovi appartamenti o uffici o negozi, questa Amministrazione si trovò ad affrontare e gestire un dibattito estremamente critico: attacchi strumentali, ‘augurio unitario’ da parte dei costruttori interessati e Movimento 5 Stelle affinché i ricorsi al provvedimento avessero esito positivo, intimidazioni legali, inviti a farsi l’assicurazione personale ‘perché pagherete caramente i danni’, pressioni diffuse di chi continuava a giustificare il cemento rinfacciando altrimenti i problemi occupazionali. Il tutto sotto un gonfalone in cui si stagliava, immobile e granitico, il motto ‘diritti acquisiti’. Questo il grimaldello per ridurre le amministrazioni al ruolo di notai, di semplici spettativi passivi di decisioni non più frenabili prese in altra parte e in altra età. Con la variante ‘anti cemento’ abbiamo deciso di sfidare tutto questo fronte, proprio nella direzione del rispetto di un impegno programmatico preso con i cittadini di Rimini: stop al consumo del territorio, e non per un capriccio, ma per la semplice lettura di una rivoluzione in atto che costringe a cambiare rapidamente il modello di sviluppo. Che non può essere più basato sul mattone e sulla rendita. Oggi non solo il TAR accoglie le buone ragioni del Comune di Rimini ma, nelle motivazioni alla sentenza, apre una frontiera nuova sul tema della presunta intangibilità dei ‘diritti acquisiti’ (che invece si possono legittimamente mettere in discussione), cui da adesso in poi ogni istituzionale locale, regionale o nazionale può guardare e considerare formale precedente. Non è poco. Come si dice, il tempo è galantuomo ma da ora in poi non ne possiamo perdere più di quel tempo”.

Dal sindaco ringraziamenti per i consiglieri che condivisero la battaglia pur tra tante pressioni e polemiche, i tecnici e i collaboratori dell’amministrazione comunale.