Giochiamo tutti: arriva il marchio della Fish
“Negli ultimi trent’anni – spiegano i promotori – la qualità della vita dei bambini con disabilità ha fatto enormi passi in avanti in Italia. Nel giro di una generazione siamo passati da una situazione sostanzialmente istituzionalizzante a una condizione di inclusione in molti ambiti ordinari della vita. Ma può ancora capitare che i bambini, in particolare con grave disabilità, rischino diverse forme di istituzionalizzazione, o passino più ore fuori dalla classe che insieme ai propri compagni, oppure non possano giocare con i loro coetanei nei cortili o nei ‘parchetti’ sotto casa o vicino scuola”.
L’area gioco diventa allora “luogo simbolico e strategico – spiega la Fish – per costruire insieme il pieno ‘rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa’ (Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità), in un contesto informale e ludico, con il gioco come collante per una cultura inclusiva sia per i bambini che per gli adulti”.
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