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Cattolica Cronaca

Ex Comandante della PM arrestato per associazione a delinquere

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dom 3 ago 2014 15:10 ~ ultimo agg. 00:00
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Ieri i Carabinieri di Cattolica hanno eseguito un ordine di carcerazione per pena definitiva a 3 anni e 6 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al riciclaggio e alla frode fiscale nei confronti di G. V., 55enne di Caltagirone, ex Comandante della Polizia Municipale di Trezzano sul Naviglio, che era già sottoposto agli arresti domiciliari per il medesimo procedimento penale.

L’uomo, infatti, era stato arrestato dalla direzione investigativa antimafia (D.I.A.) quando era Comandante della polizia municipale di Trezzano sul Naviglio, nel maggio del 2013. In questi giorni è stato condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al riciclaggio e alla frode fiscale.

Insieme ad altri 7 complici tra cui amministratori, imprenditori e politici avrebbe tratto benefici in cambio di mazzette da alcune scelte urbanistiche ratificate dall’approvazione del nuovo Piano di governo del territorio. La prima tranche dell’operazione che portò al centro della bufera giudiziaria la cittadina alle porte di Milano, scattò la mattina del 14 maggio del 2013, quando gli agenti della D.I.A. arrestarono Rossetto e Sciumbata, l’allora coordinatore del Pdl Antonio Di Stasio, il tecnico comunale responsabile del settore Edilizia privata Marco Citelli e, appunto, il Comandante della polizia locale per un presunto giro di tangenti ottenute per favorire alcuni imprenditori attraverso precise scelte urbanistiche. Una di queste, per esempio, avrebbe comportato lo spostamento dell’asilo nido di via Fogazzaro per concedere l’ampliamento di un parcheggio accessorio al centro commerciale Preca Brummel spa ai piedi della tangenziale, lungo la vecchia Vigevanese.
Oltre a questi, sempre nella prima tranche delle indagini, rimaneva coinvolto in quanto diretto beneficiario degli atti contrari ai doveri d’ufficio compiuti dai pubblici ufficiali il manager della spa Giuseppe Prevosti. Un secondo blitz della D.I.A. il 26 giugno del 2013: le manette scattarono per Antonio Concolino e Silvio Ferri. I due imprenditori, uno leader nel settore dell’edilizia, l’altro in quello degli imballaggi furono infatti accusati, a vario titolo, di corruzione e riciclaggio. Secondo l’accusa, proprio Ferri si offrì di depositare il denaro su conti svizzeri. Il procedimento, vedeva quindi al centro due episodi di corruzione per un totale di tangenti promesse per circa 1 milione di euro, di cui 430mila euro circa versate.