Indietro
menu
Rimini Rimini Social

Servizi disabili. La battaglia degli educatori: non passeremo alla coop Ancora

di    
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 18 lug 2014 14:52 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

ci fa arrabbiare, scrivono, che l’educatore sia considerato come un pacco postale che si può spostare da una cooperativa all’altra con la presunzione che così possa essere mantenuta una continuità educativa.
I firmatari della lettera mettono quindi nero su bianco che non passeranno ad un’altra cooperativa, soprattutto se il passaggio è limitato alle sole ore (8/10) della prestazione di sostegno.
Gli educatori promettono battaglia a tutela del lavoro svolto finora ma anche di famiglie e
studenti seguiti in questi anni.

Intanto in una nota molto critica nei confronti della scelta dell’amministrazione e del vicesindaco Lisi, il Movimento 5 Stelle fa sapere di aver fatto richiesta di un consiglio comunale tematico che dovrà essere convocato entro 20 giorni.
A firmare la richiesta i consiglieri Brunori, Camporesi, Casadei, Franchini, Pazzaglia e Tamburini.

Di seguito la nota dei 112 educatori che prende spunto da alcune dichiarazioni a mezzo stampa della coop Ancora precedenti l’aggiudicazione definitiva del bando

Siamo sempre stati in silenzio per rispetto del bando ancora in assegnazione provvisoria e nel rispetto dell’Amministrazione Comunale di Rimini che lavora al meglio per garantire diritti agli alunni, alle famiglie e agli educatori.
La continuità educativa può essere assicurata solo da noi educatori…solo noi possiamo garantire la continuità educativa! Non la cooperativa che ci assumerebbe…che è obbligata per legge e per bando a farci la proposta di assunzione.
 E inoltre, è davvero così chiaro a tutti il concetto di continuità educativa?
La continuità educativa non può essere attribuita al semplice educatore sradicato dalla cooperativa in cui è inserito! La continuità educativa è data dal lavorare nello stesso territorio per tutto il giorno e per tutto l’anno, in progetti diversi ma spesso con gli stessi ragazzini che così vivono e crescono in una continuità di valori, che è garantita dalla presa in carico di tutti i loro contesti di crescita. E’ data dalla continua formazione degli educatori inseriti in un ambiente socio-familiare più ampio dell’Istituto Scolastico.
La continuità educativa non è data dalle 8/10 ore di sostegno scolastico in orario mattutino; se così fosse il nostro lavoro si ridurrebbe alla mera prestazione di servizio!
Quello che ci fa arrabbiare? Che non è minimamente riconosciuto il ruolo dell’educatore…come se fosse un pacco postale che si può spostare da una cooperativa all’altra, per giunta con la presunzione che così possa essere mantenuta una continuità educativa!
 Quello che ci fa ancor più arrabbiare? Ora sembra che se non passiamo alla cooperativa vincente il bando, siamo noi quelli a cui non interessa garantire la continuità educativa!
Siamo noi i responsabili della mancata continuità educativa? NO!!! Noi siamo responsabili, insieme alla nostra cooperativa, del lavoro costruito in anni di impegno sul campo, siamo responsabili del lavoro fatto, dei rapporti di fiducia costruiti con le scuole, con le famiglie e con il territorio… Non siamo responsabili di una scelta che ci è stata imposta dall’alto! Non siamo responsabili di ciò che non abbiamo scelto. Ci sentiamo responsabili di quello che abbiamo costruito non di quello che verrà distrutto! E questa non è una ripicca adolescenziale, ma è una dura battaglia che porteremo avanti!
L’irresponsabilità sarebbe semmai nel non dare valore,  nel non lottare per tutto quello in cui abbiamo creduto, per cui abbiamo lavorato per anni impegnandoci ogni singolo giorno!
Quindi visto che è stato rotto il silenzio, per chiarezza affermiamo che noi non passeremo ad una altra cooperativa, per cui frasi troppo spesso sentite dire (vedi “garantiremo la continuità educativa”) perdono” un po’” di sostanza! Forse si sono fatti i famosi “conti senza l’oste”, non interpellando i reali soggetti in causa.
Ieri sera, 17 Luglio 2014 in sede di Consiglio Comunale abbiamo chiaramente percepito come non si sia minimamente ascoltato il nostro pensiero e l’appello dei tanti genitori coinvolti. Nella decisione di assegnare definitivamente (con riserva?) l’appalto alla Cooperativa Ancora di Bologna, l’Assessore al Welfare Gloria Lisi ha portato la giustificazione di non voler assolutamente ritardare l’inizio del servizio di sostegno scolastico a Settembre.
Ci dispiace dover affermare ancora una volta che se numerosi educatori non intendono passare alla cooperativa il fine decantato probabilmente non sarà poi perseguito. Oppure: certo, a Settembre tutti sui banchi di scuola…ma non è così chiaro chi saranno le persone sedute di fianco agli alunni!
Era stato chiesto dal Consigliere  Fabio Pazzaglia e dalla Consigliera Carla Franchini di fermarsi almeno 72 ore per prendere in mano tutti gli atti emersi su un tema così delicato… perché tutta questa fretta? Per arrivare a Settembre? Ma ci rendiamo conto che ogni affermazione decade nel momento in cui ciascuno di noi sarà chiamato ad accettare la nuova proposta.
E noi siamo qui per dire NO AL PASSAGGIO ad un’altra cooperativa. Siamo a dire purtroppo NO alla continuità educativa se questa presuppone il nostro passaggio ad un’altra cooperativa per poche ore. 
Se l’inclinazione e la storia personale di ognuno di noi porta a un percorso di studi per diventare educatori, è poi un ruolo talmente totalizzante che si finisce per ESSERE e non fare quello che si è scelto di diventare.
Essere un educatore significa portare avanti quotidianamente, con amore e passione, i propri ideali e valori; significa mettersi in discussione, mettersi in gioco, per costruire relazioni significative in cui inserire una finalità educativa; significa incontrare…incontro fra persone, età, intelligenze, vissuti e culture diverse e ogni incontro mette in campo tutti i soggetti e il loro universo.
Significa essere parte di una cooperativa, di un tutto che supera di molto la semplice somma delle parti. Significa aver scelto di essere una squadra, umanamente, professionalmente e ideologicamente legati da un filo invisibile.
Siamo cresciuti insieme, unendo limiti e risorse per creare una forza che non si sarebbe mai creata singolarmente. Abbiamo condiviso gioie, sofferenze, preoccupazioni mettendoci sempre al servizio di quello che credevamo il giusto; abbiamo condiviso competenze, conoscenze, punti di forza per cercare di dare sempre il massimo. E non saremmo gli educatori che siamo ora se non avessimo dietro, affianco e davanti tutto questo. Perché siamo cresciuti con la nostra cooperativa in questo territorio, con questa comunità e con le persone che ne fanno parte, dalle famiglie alle istituzioni, dai bidelli agli insegnanti, dai presidi agli amministratori.. tutti impegnati per il bene comune.
 E’ verso tutto questo che ci sentiamo responsabili…è a tutto questo che garantiremo continuità!

Ci sentiamo di condividere quest’ultima cosa:
“Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e per distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio”
Antoine de Saint- Exupéry.