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Politica Provincia

Vitali, pensieri di fine mandato: servirà sempre una visione di Provincia

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gio 19 giu 2014 15:40 ~ ultimo agg. 00:00
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Ma è proprio sulle partecipazioni della Provincia, ente che resterà sotto altra forma, che aleggia uno dei tanti dubbi rimasti a causa dell’incertezza che, spiega Vitali, ancora si registra a Roma. Anche sulla stessa modalità di nascita dei nuovi enti: se al momento è certo che entro settembre dovrebbe essere eletto il nuovo presidente tra i sindaci della Provincia e il nuovo Consiglio, votato da sindaci e consiglieri. Ma il dubbio è la stesura del nuovo Statuto: successiva alle elezioni, come sembrava, o entro settembre?

Vitali ricorda i fronti impegnativi del suo mandato: l’annessione dell’Alta Valmarecchia subito dopo l’insediamento, ma anche i difficili anni della crisi.
E ovviamente l’amarezza per la vicenda Aeradria: “Con il rammarico per non avere accelerato prima sulla privatizzazione, direzione già intrapresa. E per l’unico caso di fallimento dove erano gli stessi creditori a chiedere di andare avanti”. Nel pieno rispetto dell’inchiesta che dovrà accertare le responsabilità.
Sul TRC, pur con la Provincia ora in disparte, per Vitali non è il caso di parlare neanche di guerra tra sindaci, visto che si tratta di un’opera già appaltata e ampiamente avviata. E dove per ogni giorno di ritardo l’impresa potrebbe rivalersi su qualcuno.
Rispondendo idealmente a Moretti: “Oggi i treni veloci si fermano a Rimini, a Riccione o Misano non arrivano. Il TRC si poteva fare prima e diversamente, ma è l’unico modo di fare trasporto pubblico per il futuro”

Il nuovo presidente (che al posto della sua indennità da sindaco percepirà una somma simile a quella attuale) per Vitali “dovrà avere a cuore il disegno del territorio, oltre i campanili. E capire che serve anche un’economia alternativa oltre a quella basata sulla sabbia”.
Per quanto riguarda il suo futuro, per Vitali (fino a settembre presidente a titolo di “volontario”) c’è il rientro dall’aspettativa in Papa Giovanni XXIII. E la politica per ora come semplice iscritto al Partito Democratico: “Ho la fortuna di non avere bisogno di un altro incarico”.
I dipendenti per ora, in attesa di meglio definire le nuove funzioni dell’ente, rimangono al loro posto: con 277 dipendenti, è l’organico più snello in Regione.

(Newsrimini.it)

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La nuova Provincia di Rimini
Articolo unico della legge 7.4.2014 n. 56

La provincia rimane quale ente con funzioni di area vasta.

I suoi nuovi organi, elettivi ma di secondo grado, sono:
il Presidente che è eletto, tra i sindaci, dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia, e rimane in carica 4 anni
il Consiglio, composto dal presidente della provincia e da 12 componenti e che è eletto tra i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia dai medesimi, predetti sindaci e consiglieri e dura in carica 2 anni
l’assemblea dei sindaci che approva le modifiche statutarie  necessarie (comma 81) oppure un nuovo statuto (comma 55) e ha poteri propositivi, consultivi e di controllo (comma 55).

Le sue funzioni fondamentali (comma 85) sono le seguenti:
Pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza
Pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente
Programmazione provinciale della rete scolastica
Raccolta ed elaborazione dati e assistenza tecnico amministrativa agli enti locali
Gestione dell’edilizia scolastica
Controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità

La Provincia può, d’intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara. Di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive (comma 88)

Entro il 7 luglio 2014:
lo Stato e la Regione, mediante accordo sancito nella Conferenza unificata, dovrebbero individuare in modo puntuale (comma 91) le funzioni provinciali “diverse da quelle di cui al comma 85” (comma 89) da attribuire ad altri enti territoriali.
il Presidente del Consiglio dei ministri dovrebbe stabilire i criteri generali per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite (comma 92).

Nella Provincia di Rimini il mandato elettorale è in scadenza naturale al 24 giugno del corrente anno (il Presidente è stato proclamato eletto il 25 giugno del 2009). Dal 25 giugno il Presidente, assumendo i poteri del consiglio, nonché la giunta, restano in carica a titolo gratuito per l’ordinaria amministrazione dell’ente[1] e per gli atti urgenti e indifferibili (comma 82) fino all’insediamento del nuovo presidente della provincia e comunque non oltre il 31 dicembre 2014.

Il Presidente uscente indice l’elezione del nuovo consiglio per una data contenuta entro il 30 settembre 2014 (comma 79, lett. a).

L’elezione del consiglio avviene sulla base di liste composte da un numero di candidati non inferiore a 6 e non superiore a 12, sottoscritte da almeno  (il 5% degli) aventi diritto al voto (comma 70).

Con la proclamazione del nuovo presidente, il consiglio entra nella pienezza dei suoi poteri e resta in carica fino al compimento del biennio dalla sua (del consiglio) elezione. Il nuovo presidente e i consiglieri decadono dalla carica provinciale in caso di cessazione dalla carica comunale.

(scheda a cura della Provincia di Rimini)