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Sociale: i numeri e le persone

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Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 17 giu 2014 10:10 ~ ultimo agg. 00:00
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L’appuntamento, denso di contenuti, che si è svolto lunedì 16 giugno, a Bologna, nella gremita sala Conferenze della terza Torre della Ragione, ha concentrato interventi provenienti da esperienze diverse ma che hanno un unico comune denominatore: fare il punto sulla comunicazione sociale, non solo dal punto di vista numerico, aspetto comunque sempre più inquietante, ma cambiando il paradigma pietista dei racconti sulle persone. Un atteggiamento della narrazione che, ormai, non è più adatto al racconto di episodi che non sono più visti come fatti straordinari ma episodi di vita ordinaria.

Dal Segretario regionale della rete Mier Faustin Akafack, alla giornalista del carcere Carla Chiappini, dal sacerdote della Dozza Giovanni Nicolini (ex direttore della Caritas di Bologna), all’esperienza sulla povertà estrema di Paolo Pezzana, fino alle toccanti storie sull’immigrazione di Gabriele Del Grande, autore di Fortress Europe, ex giornalista di Redattore Sociale e ora regista del film/documentario Io sto con la sposa. Insomma un mix di esperienze diverse che insieme hanno confermato quanto oggi il sociale non possa essere raccontato solo con i numeri, o solo con il racconto delle vicende personali. Nell’attuale mondo dell’informazione, in cui emerge sempre di più l’aspetto sociale che per anni è rimasto ai margini dei giornali, servono entrambi queste dimensioni. I numeri hanno bisogno della persone e viceversa.

“Quando è nato Redattore Sociale nel 2001 – ribadisce Stefano Trasatti che ha presentato la nuova guida online dell’informazione sociale – aveva molte notizie che partivano dalle persone. Ci siamo resi conto subito che anche i numeri erano importanti. Ecco dove nasce la necessità di questo archivio. Da li abbiamo cominciato ad affiancare i numeri alle storie, da lì è nata l’idea di Dati di fatti. La nuova Guida online all’informazione sociale dell’Emilia-Romagna. Si tratta di uno strumento efficace che mette in rete: informazioni tecniche, numeri e statistiche, tutti divisi in schede e catalogate per aree tematiche del sociale come anziani, droga, disabilità, famiglia, immigrazione, povertà ecc., organizzate in modo molto sintetico e pensato apposta per i comunicatori. Una guida – conclude il direttore del network – curata ed aggiornata da Laura Pasotti, che rappresenta un lavoro prezioso e che rimane patrimonio della Regione.”

Da oggi é on-line un altro importante ausilio per il lavoro dei comunicatori sociali : il portale parlare civile, una guida al linguaggio adeguato, non offensivo, rispettoso, adatto a descrivere quelle situazioni particolari che si raccontano e che spesso necessitano di una speciale sensibilità.

Ciò che emerge alla fine da tutti i contributi è che il racconto del sociale, oggi più che mai, necessita di umanizzazione. Ciò non significa affatto evidenziare le sfumature pietiste del racconto, anzi vuol dire stimolare l’ammirazione del lettore, mettendo in evidenza la nobiltà morale che c’è in ogni forma di disagio. Trovare quell’elemento nella storia che restituisce dignità e orgoglio ai più deboli. In questo modo forse anche il giornalismo non si limita solo a raccontare o dare informazioni ma contribuisce a migliorare le cose, stimolando già un cambiamento.

Emiliano Violante