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La Tosi scrive a Renzi: fermare il TRC sposa la filosofia delle riforme

La Tosi scrive a Renzi: fermare il TRC sposa la filosofia delle riforme

La Tosi riassume al presidente del Consiglio il suo pensiero sull’opera, ritenuta inutile, inattuale, costosa e dal forte impatto ambientale. E fermare oggi l’opera, per la Tosi, andrebbe proprio nella direzione del “cambio di musica” auspicato da Renzi.

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La lettera di Renata Tosi

Egregio Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,

con la presente desidero rispondere alla lettera da Lei inviata ai Sindaci in data 2 giugno 2014, in occasione della ricorrenza della Festa della nostra Repubblica. Anzitutto mi permetta di manifestare a Lei e al suo Governo, a nome mio e dell’Amministrazione Comunale di Riccione che ho, da pochi giorni, l’onore di rappresentare, il mio più vivo apprezzamento per questa iniziativa, non solo per gli obiettivi che Ella intende raggiungere ma anche e soprattutto, per il riconoscimento che, Lei, Sindaco tra i Sindaci, ha voluto riservare alla nostra importante funzione di sindaco, garanti del benessere e della crescita economica e sociale delle nostre città.

Chi le scrive è da poche settimane il Sindaco di Riccione, una delle più importanti località a forte vocazione turistica del nostro paese. Una bellissima città che ha fatto la storia del turismo italiano nel mondo, e ancora oggi lo rappresenta per le sue capacità innovative, per il suo forte capitale imprenditoriale e soprattutto per la sua grande capacita attrattiva. Il momento che il paese sta vivendo è particolarmente difficile. La ripresa economica stenta a ridare fiato alle imprese e alle famiglie.
Ogni risorsa, come Ella spesso sottolinea, va destinata con attenzione e resa disponibile nei termini e nelle finalità che possano garantire sviluppo e nuove opportunità. Sono sicura che da exSindaco colga in pieno le difficoltà di rispondere alle numerose istanze dei cittadini nella consapevolezza, sinonimo questa di responsabilità ed avvedutezza, di avere a disposizione risorse finanziarie insufficienti da destinare a politiche efficaci.

E’ per questo che facendo riferimento anche ad un passaggio della sua lettera in cui sottolinea che “nessuna riforma sarà credibile se non diamo per primi noi il segnale che la musica è cambiata davvero”, mi permetto di dare seguito al suo invito, agendo in controtendenza rispetto a quanto in esso è contenuto. Non segnalandole una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo o un procedimento amministrativo da accelerare, ma, al contrario, chiedendole un intervento per fermare un’opera che rischia di condizionare il futuro economico ed ambientale della mia bellissima città.
Un’opera inutile, invasiva, obsoleta, assolutamente troppo costosa, che deturperà per sempre la nostra città. Un’opera che i cittadini di Riccione non hanno mai voluto, temendone l’assoluto e drammatico scempio.

Le sto parlando del Trasporto Rapido Costiero (TRC), noto anche come metro di costa, il sistema di trasporto di tipo Bus Rapid Transit, che vuole collegare, quasi inutilmente, la stazione di Rimini a quella di Riccione.
Un progetto tenuto fermo per oltre 20 anni, riavviato nel 2012, che ha visto aumentare i suoi costi in maniera esponenziale, (oggi si è arrivati ad una previsione, tuttora non aggiornata, di spesa di oltre 100 milioni – dagli iniziali 63 – con un intervento diretto dello Stato per oltre 50); che così come oggi appare, visto che il progetto definitivo non è tuttora completo né, in ogni sua parte, ancora definito, in particolare nella sua corrispondenza economica e finanziaria di realizzazione e di futura gestione, non risolve gli attuali e modificati problemi di trasporto e di viabilità del territorio.
Anzi in parte li accentua finanche, penalizzando o definitivamente rendendo inagibili tutti quegli interventi strutturali che in questi anni si sono realizzati, destinando loro oltre 120 milioni di euro di soldi pubblici e di risorse comunali.

Egregio Sig. Presidente, il suo invito a riaccendere la speranza e a rinnovare questo nostro bellissimo paese non può non considerare un suo necessario intervento a mettere fine agli sprechi e alla realizzazione di cattedrali nel deserto, come il TRC Rimini-Riccione che avrà il solo effetto di devastare l’armonia di una città turistica per eccellenza e affossarne i conti e la sostenibilità economica.

Ecco perché, approfitto del suo invito e le segnalo un intervento che contribuirà a rendere più credibile le sue parole “ dobbiamo essere noi per primi a dare il segnale che la musica è cambiata”. Confido, pertanto, che una pacata considerazione delle ragioni da me indicate in questa lettera valga ad evitare un ulteriore danno alla nostra collettività e al nostro futuro. Certa che non mancherà la Sua attenzione. Per questo attendiamo con ansia un Suo cortese cenno di riscontro e soprattutto, qualora condividesse le nostre preoccupazioni, un evidente segnale di impegno.

Renata Tosi, Sindaco di Riccione