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Happy Basket Rimini: il resoconto dell’attività giovanile 2013-2014

L’annata 2013/2014 dell’Happy Basket si è chiusa con le ultime partite dell’Under 14 e ora le “Sharks” sono in off-season. Tempo di progetti e considerazioni su un’attività che ha coinvolto un numero sempre crescente di ragazze della realtà riminese.

“Il bilancio della stagione è positivo – sottolinea Erika Brancolini, responsabile del settore giovanile -. Con tutte le annate siamo riuscite a disputare campionati quasi d’eccellenza, spesso con atlete di un anno in meno rispetto alla categoria d’età nella quale competevano. Per alcune è una necessità, per altre una scelta, ad esempio le Esordienti”.

Esordienti, annata di campionato 2002 ma con quasi tutte le bimbe del 2003.
“Ho preferito così rispetto alla disputa di un campionato ‘Gazzelle’. La stagione è andata molto bene e questo al di là delle vittorie e delle sconfitte, perché parliamo ancora di una categoria minibasket. Magari all’inizio ci potevano essere dubbi sulla scelta, le bimbe erano piccole rispetto alle avversarie e potevano andare incontro a delle sconfitte pesanti. Invece questo non è successo e abbiamo affrontato molto bene un campionato contro ragazzine del 2002. Siamo cresciute durante l’anno e nessuna ha abbandonato”.

E hanno anche vinto diversi tornei.
“Il primo torneo che abbiamo vinto è stato quello di Pesaro giocando contro delle pari età, il tutto a Pasqua quando magari in tanti vanno in vacanza. Quello delle Esordienti è un gruppo strutturato che può apprendere, con tante ragazzine sullo stesso livello”.

Passiamo al minibasket.
“Abbiamo 35 bambine in due gruppi con Paolo Ferrari istruttore che le sa far affezionare a questo sport. Si divertono e imparano, bene così”.

Under 13?
“E’ una squadra futuribile e quest’anno magari abbiamo peccato d’inesperienza e del fatto che, anche qui, siamo state spesso con metà delle ragazze più piccole di un anno rispetto alle avversarie. Non siamo riuscite a qualificarci alla fase finale regionale ma abbiamo disputato comunque la Coppa Emilia Romagna arrivando terze dopo Calendasco e Libertas. E’ un gruppo con una buona mentalità da palestra. Sono già piccole atlete”.

Under 17, allenatrice Giulia Casadio.
“Otto su dodici fanno anche parte della prima squadra che ha disputato la serie C – continua Erika Brancolini -. Tanti gli infortuni importanti come quelli di Re, Zamagna e Angelino, ma l’annata è stata buona, la squadra non si è mai arresa e ha concluso la stagione al secondo posto nella Coppa Emilia Romagna”.

Under 15?
“Cinque ragazze del ’99, poi 2000 e 2001. Siamo arrivate terze nel primo girone romagnolo, poi nella fase regionale ci siamo scontrate con realtà come Libertas, Cervia che si è rinforzata e anche Magika. Abbiamo vinto una partita, giocando in maniera comunque equilibrata tutte le altre e finendo in crescendo. Alla fine abbiamo giocato la pallacanestro che volevamo giocare”.

Che tipo di pallacanestro?
“Un basket fatto più di scelte e meno di schemi. Stiamo cercando di crescere giocatrici che
sappiano ‘leggere’ il gioco e che si comportino in campo in maniera intelligente, non che eseguano schemi come degli automi. Difficile e si può sempre migliorare”.

Infine le under 14.
“Momenti altalenanti, ma si tratta di una squadra che ha dato tante soddisfazioni all’Happy Basket in questi due anni. Siamo ancora arrivate alle finali regionali, tra le prime quattro squadre dell’Emilia Romagna, un ottimo risultato. Una squadra che può arrivare a grandi livelli. Magari fisicamente non siamo tra le più attrezzate ma mentalmente ci siamo e spero che le ragazze abbiano saputo imparare dai momenti di difficoltà”.

Iniziative e progetti?
“I progetti sono tanti e l’idea è quella di migliorare sempre più questo settore giovanile portandolo ad alto livello. Ci vorranno tempo e sacrifici, ma la volontà è quella di crescere delle atlete che possano esprimersi ai massimi livelli, che siano serie B o serie A a seconda delle varie giocatrici. Vogliamo arrivare alle Finali nazionali”.

Cosa vorrebbe dire alle sue atlete?
“Di non fermarsi alla prima difficoltà, di andare avanti, di credere in questo sport e di lavorare sodo. Il lavoro e i sacrifici pagano”.

Loriano Zannoni