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Gallo e Galvani su sorteggio scrutatori: ecco perché il metodo non funziona

Gallo e Galvani su sorteggio scrutatori: ecco perché il metodo non funziona

Criticità, spiegano Gallo e Galvani, confermate lo scorso anno dal rifiuto da parte del 52% delle persone nominate dal Movimento 5 Stelle all’incarico loro assegnato “costringendo la struttura di supporto a reiterare gli incarichi e le notifiche ad altre persone interessate, con notevole spreco di energie e di risorse”.
Le criticità citate in merito al metodo del sorteggio sono diverse: logistiche, economiche ma anche di opportunità.

“non consente di assegnare gli scrutatori nei seggi vicini al plesso scolastico dove risiedono e costringono quindi gli assegnatari anche a lunghi spostamenti in città;
non consente di esprimere alcuna valutazione di merito sulla base anche delle esperienze maturate negli anni precedenti;
non consente di orientare la scelta tra persone giovani, studenti, disoccupati, avendo iscritti all’albo anche persone che hanno, negli anni, mutato la loro condizione anagrafica e sociale (rammentiamo che l’ultimo aggiornamento ha portato ad oltre 7000 gli iscritti all’albo) e con essa anche la propria motivazioni iniziale per l’iscrizione.
I compensi economici riconosciuti agli scrutatori non costituiscono certo un incentivazione forte, soprattutto se correlato al prolungato impegno richiesto”.

“Abbiamo ritenuto più corretto – spiegano i due consiglieri – orientare le nomine degli scrutatori, adottando criteri di selezione oggettivi, previsti dalla legge, che tengano conto dell’esperienza già maturata in passato, proprio per favorire in via prioritaria i giovani, i disoccupati, considerando la vicinanza ai seggi, l’esperienza positiva maturata e la reale volontà di accettare le nomine stesse”.