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Sfogliando Bell’Italia. A Rimini il mare, arte e sapori sopra il Rubicone

Abbiamo sfogliato l’inserto per verificare, ed effettivamente, dietro l’intento comunque di promuovere tutta la Regione dando spazio a ognuno, qualche aspetto stridente salta all’occhio.

“Emilia Romagna, mare arte e sapori”. L’allegato al numero di marzo di Bell’Italia è comunque uno spot consistente per l’Emilia Romagna. Che però, come lamentato dall’assessore Galli, parte da una suddivisione da manuale Cencelli: Rimini è il mare. Il resto ha le sue eccellenze altrove.
Anche le Rocche Malatestiane, che finiscono per essere tipicità esclusivamente forlivese e cesenate. E poi c’è la via Emilia del buon cibo che si ferma al Rubicone: a sud del Fossa di Sogliano poco e niente. E nell’elenco di consorzi e ristoranti consigliati, zero assoluto.
Il capitolo balneare è affidato a un servizio accompagnato dalle immagini del fotografo tedesco Toni Anzenberger che in una spiaggia autunnale ritrae il suo cane Pecorino.
A un certo punto Pecorino appare mentre corteggia la bella alsaziana Kitty. Che, invero, non pare troppo interessata.
Ma che la Riviera sia terrà di flirt con bellezze mitteleuropee è uno di quei cliché che ci si porta dietro, anche oggi che le tedesche hanno fatto posto alle russe.
Si cita poi il dimenticabile “Abbronzatissimi” del ’91, per dire comunque che quella Riviera provinciale è storia passata. “Un’ubriacatura ludica” alla quale oggi il cliente 2.0 preferisce le offerte più sofisticate e specializzate. Ma tra i casi di spiagge all’avanguardia quelle riminesi – una di Cattolica e una di Misano – vengono dopo altre di Cervia e Cesenatico. E, ancor peggio, quando si parla della vita notturna, compaiono solo Milano Marittima e Marina di Ravenna. Rimini da divertimentificio a mortorio, verrebbe quasi da pensare.
Insomma, secondo la promozione dell’APT, a Rimini si viene perché c’è il mare. Per tutto il resto, c’è il taxi e la nota carta di credito per pagarlo.

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