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Donne e infortuni sul lavoro. Dati in calo, ma tragitti a rischio

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gio 7 mar 2013 18:10 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ il progetto Omero, col racconto di donne gravemente infortunate, il nuovo strumento di comunicazione e prevenzione dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro.
Quello sugli infortuni femminili è un dato articolato: i numeri del 2011 per la Provincia di Rimini, 2.625 infortuni denunciatirispetto ai 2.842 del 2010, così come le proiezioni del 2012 (i dati ufficiali arriveranno dopo l’estate), confermano il calo limitato ma costante negli ultimi anni.
Da leggere, però, nel contesto della crisi che ha ridotto le ore lavorate. Le donne in generale hanno meno infortuni e meno gravi degli uomini: sono assenti, ad esempio, in settori a rischio come l’edilizia.
Il settore più critico è quello delle infermiere professionali, per i pesi da sollevare ma capita sempre più spesso che siano malmenate dagli stessi assistiti.
La percentuale di infortuni in itinere, nella Provincia già di suo col tasso più alto in Regione, è molto più alta per le donne: sono il 40% della forza lavoro ma sono coinvolte in oltre la metà degli infortuni nel tragitto casa-lavoro. Donne chiamate a dividersi tra impiego e famiglia, tra tempi di vita e lavoro ancora in attesa di politiche di conciliazione realmente efficaci.
E con impieghi sempre più spezzati, schizofrenici e, anche quando ufficialmente regolari come i contratti a chiamata, sempre più precari.

www.anmil.it