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Rimini Vita della Chiesa

Un inedito di Don Oreste per riflettere su nuovi 'mondi vitali'

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mer 3 ott 2012 14:39 ~ ultimo agg. 00:00
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“Abbiamo bisogno di mondi alternativi” dice don Oreste. “Mondi vitali” in cui mettersi insieme per cambiare perchè “Se uno è solo potrà essere additato come esempio, ma non cambia la storia. Se sono più persone, incidono sulle dinamiche della società del profitto e le mettono in crisi”. Parole su cui riflettere, da cui lasciarsi interrogare e che mostrano la grande contemporaneità del messaggio di don Oreste. L’inedito diventa pubblico a poche settimane dal convegno che si terrà a Rimini il 26 e 27 ottobre a cinque anni dalla scomparsa di don Benzi dal titolo “Don Oreste Benzi: testimone e profeta della sfide del nostro tempo”. Il primo giorno è prevista un’assise plenaria al 105 Stadium in cui si confronteranno il Ministro Andrea Riccardi, l’economista Stefano Zamagni, lo storico Adriano Roccucci, il Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, il responsabile generale della Comunità Paolo Ramonda. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal cardinal Stanislaw Rylko.
Il sabato mattina sette convegni su sette temi caratterizzanti il carisma di don Oreste:
La società del gratuito e i mondi vitali nuovi, Rendere insopportabile l’ingiustizia, Un incontro simpatico con Cristo,Chiudiamo gli istituti, apriamo le famiglie, Nessuna donna nasce prostituta, Correre dove la vita è ferita, Don Oreste parroco e padre spirituale.

Di seguito l’inedito di don Oreste Benzi:

“Io dico spesso ai giovani che sempre più frequentemente incontro: Ribellatevi, non con la violenza, ma con la vita, senza mai demordere. Siate come un rullo compressore vivente che non lascia tranquillo nessuno. Non scendete a compromesso. Riappropriatevi della gestione della società. Siete stati sradicati dalle vostre origini, vi è stato tolto il futuro dalle mani, siete costretti a consumare emozioni. Per il sistema è meglio che siate drogati!”. Nella società del profitto il potere economico, politico, finanziario, ha come fine principale se stesso. Le leggi che lo regolano non tengono conto dell’uomo, del suo bene, del suo progresso.
Occorre che le persone che non accettano le regole del profitto e che vogliono intraprendere la strada del gratuito s’incontrino per dare vita a “mondi alternativi” fondati su un sistema di relazioni interpersonali basate sul gratuito. All’interno di questi “mondi vitali” deve nascere non tanto la elaborazione teorica, quanto la sperimentazione di vita. Se un insieme di professionisti (medici, avvocati, giudici, maestri etc.) si uniscono ed operano assieme secondo le regole del gratuito, si spezzano le regole della casta. Se uno è solo potrà essere additato come esempio, ma non cambia la storia. Se sono più persone, incidono sulle dinamiche della società del profitto e le mettono in crisi.
Questi “mondi vitali” come insieme di persone che attuano la società del gratuito mettono in crisi il modello di famiglia della società del profitto, il modello di impresa, di commercio, di scuola, di divertimento, di lavoro dipendente della società del profitto. Intaccano anche il modello di difesa della patria con il servizio militare, di difesa civile con la polizia, di amministrazione della giustizia.
La seconda linea strategica è l’azione sulla società del profitto, attraverso incentivi e disincentivi e la lotta nonviolenta ma decisa. Quando si parla di oppressi bisogna individuare gli oppressori, quando si parla di affamati bisogna individuare coloro che affamano, quando si parla di handicappati bisogna individuare chi fa diventare handicappato, perché si nasce con un limite ma chi fa diventare handicappato è la società. Bisogna rimuovere le cause dell’ingiustizia perché siano smantellate le fabbriche dei poveri. L’art. 3 della costituzione “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli. L’ordine politico, economico, sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo e la partecipazione dei lavoratori alla vita sociale”.
lo spero che soprattutto i giovani si sveglino, si ribellino con una vita basata sulla giustizia, non con la violenza, e smettano di accodarsi a chi dice parole e cerca solo di conservare il potere”.

www.donoreste.it