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Cronaca Provincia

Processo Tucker: il 22 novembre in Cassazione. Intervista all'avv. Maresi

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lun 8 ott 2012 08:29 ~ ultimo agg. 00:00
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Il procedimento in Cassazione, secondo gli avvocati difensori degli imputati Mirco Eusebi e Ivana Ferrara, si aprirà solo per prendere atto della prescrizione del reato. La Cassazione potrebbe però decidere anche se dar corso o meno alle richieste delle parti civili di accedere ai risarcimenti. Se così fosse i clienti potrebbero chiedere all’Agenzia della Entrate di mettere mano su un vero e proprio tesoretto: infatti la Tucker, oltre ad un conto corrente bloccato da due milioni di euro, vanta un credito d’imposta da 3,8 milioni nei confronti dello Stato.
“Solo un’assoluzione, che riterrei improbabile – commenta alla trasmissione Tempo Reale l’avvocato Moreno Maresi, rappresentante delle parti civili nel processo penale fin dal 2002 – potrebbe impedire alle parti offese di rivalersi in sede civile. Ma attendiamo comunque l’esito della Cassazione per qualsiasi commento.”
In primo grado intanto le parti civile ebbero riconosciuta una provvisionale di mille euro. “Un minimo risarcimento – spiega Maresi – ma è evidente che il danno è maggiore. Il processo penale ha comunque riconosciuto la legittimità di costituirsi parte civile ad un buon numero di persone. Il tribunale demandava poi in sede civile la definizione del risarcimento. Va tenuto presente però che il numero dei soggetti offesi era di gran lunga superiore a quello di chi si è costituito parte civile.”
Dieci anni, con un blitz di Striscia la Notizia, esplose il caso Tucker. Di li a breve la vicenda si trasferì nelle aule di Tribunale. “La fase iniziale – ricorda l’avvocato Maresi – è stata la parte più faticosa. Il mio studio seguiva oltre 400 persone coinvolte, purtroppo, in questa grande truffa (800 i coinvolti in totale) e di conseguenza c’è stato un impegno notevole per poter seguire tutti i casi. Soprattutto nel giudizio di primo grado che, come noto, ha portato a condanne addirittura di 11 anni per Eusebi e di 10 per la Ferrara.” Condanne poi ridotte in Appello a sei anni e 5 anni e otto mesi.
“In sostanza in secondo grado – spiega l’avvocato – si ritennero prescritti buona parte dei reati e rimase in piedi solo l’ipotesi accusatoria di associazione per delinquere.”
Resta il fatto che dieci anni per arrivare ad un verdetto definitivo sembrano troppi e dietro l’angolo c’è sempre il rischio della prescrizione.
“La parola – dice Maresi – ora spetta alla cassazione. Ma quello che è certo è che un procedimento che coinvolge un così gran numero di persone e anche di imputati ha forzatamente delle tempi tecnici da rispettare”.
“Credo che in questo caso – conclude – la procura di Rimini abbia affrontato la vicenda con elevata professionalità e un impegno notevolissimo. Lo posso testimoniare. È stato affrontato un problema enorme nel miglior modo possibile tenendo conto delle forze a disposizione.”

(nella foto Mirco Eusebi insieme al “tubo miracoloso”)