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Masini a Tempo Reale: per hub servono due milioni. Debiti: domani assemblea

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lun 1 ott 2012 12:46 ~ ultimo agg. 00:00
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Per ottenere i grandi congressi internazionali, Rimini ha una struttura apprezzata in tutto il mondo ma è penalizzata dai collegamenti aerei. La direttrice di Convention Bureau Agostini lo ha spiegato ieri al Corriere Romagna, ricordando che proprio i problemi del Fellini hanno precluso l’arrivo di eventi che avrebbero portato al territorio un indotto da milioni di euro. Un problema, quello del collegamento con i grossi hub, che conferma lo stesso presidente di Aeradria alla trasmissione TEMPO REALE (Radio Icaro – IcaroTv dal lunedì al venerdì dalle 9.10).

“Congressi e fiere – spiega Massimo Masini hanno un andamento a zig zag: ci sono 4 giorni di congresso poi per 20 giorni un appuntamento internazionale invece non c’è. Le compagnie hanno il problema che in quei 20 giorni devono riempire i voli e fare i numeri. Quindi o si fanno più congressi e fiere internazionali, visto che la grande parte di quelli che si fanno ora a Rimini sono italiani, oppure nei periodi vuoti bisogna investire dei soldi. E si parla di almeno due milioni di euro”.

L’unico hub collegato è Roma, ma con un aereo da 50 posti, spiega Masini, che nel periodo dei congressi è inadeguato.
Rimini, dice ancora il presidente di Aeradria, è poi penalizzata dal fatto che le 60 località collegate soffrono di un calo di passeggeri nei mesi invernali mentre servirebbero collegamenti stabili anche d’inverno (“i congressisti arrivano anche col low cost”, dice).
“Siamo al di sotto delle nostre potenzialità” ammette Masini che ricorda anche la fase delicata nella trattativa con Ryan Air che da settembre ha stoppato i voli dal Fellini. “L’accordo economico si trova – spiega – ma oltre al Londra, a noi servono altre destinazioni buone per l’incoming. Visto che i riminesi per andare in vacanza hanno i charter organizzati dai tour operator.” L’auspicio è che entro ottobre però l’accordo con la compagnia irlandese di trovi.
Intanto i noti problemi con Wind Jet incideranno sul numero dei passeggeri che, a fine anno, forse non raggiungeranno il milione atteso.
Infine poi il capitolo debiti. “Se ne parla come se fossero una novità 2012 – attacca Masini – ma in realtà le esigenze finanziarie sono note ormai da due anni. Quello che c’è stato in mezzo è stata la mancata chiusura del mutuo da 21 milioni per via delle difficoltà del periodo delle banche nel concederli. I soci pubblici, pur con gli attuali problemi economici, hanno allora opportunamente deciso di intervenire direttamente.” Per i versamenti dagli enti locali servirà però pazienza e resta aperta la questione con i creditori che attendono i pagamenti per i lavori (in gran parte di carattere strutturale svolti nello scalo riminese).
“Domani abbiamo un’assemblea importante – dice Masini – ed io credo che i creditori abbiano tutto l’interesse a fare accordi di rientro piuttosto che scegliere altre vie.”