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Politica Provincia

Legge stabilità ed enti locali. Petitti (PD): rischio effetti devastanti su comu

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mar 30 ott 2012 13:59 ~ ultimo agg. 00:00
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“Scadono domani i termini per la presentazione degli emendamenti alla legge di stabilità in commissione bilancio. Per il Pd ci sono spazi per modifiche significative in materia di scuola, sanità ed enti locali, che non tocchino i saldi.
Sugli enti locali, in particolare, la legge di stabilità così come licenziata dal Governo avrebbe effetti devastanti, ponendo a carico di essi il 75% circa dei tagli. Servono dei correttivi forti su Imu, spending review e patto di stabilità, perché se si danneggiano i nostri Comuni si rischia di fare danni alle comunità. Su questi punti continuerà il nostro impegno insieme ai nostri amministratori.
Spending review. L’ulteriore taglio di due miliardi di euro per il 2013, che si aggiunge ai 500 milioni dello scorso agosto, rischia di portare i Comuni in dissesto preventivo, mettendo i sindaci nelle condizioni di poter assicurare i soli servizi fondamentali (come l’anagrafe) e restituire allo Stato tutto il resto, nell’attesa inoltre di sapere quali competenze saranno trasferite in seguito al riordino delle province.
Patto di stabilità. Lo Stato centrale se ne serve solamente per scaricare in periferia gli oneri del trattato di Maastricht. Anche a beneficio del tessuto delle nostre piccole medie imprese locali, serve una moratoria di almeno due anni sul patto di stabilità, o, in alternativa, l’esclusione delle spese sostenute dagli enti locali per manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio esistente, comprese le strade.
Imu e federalismo fiscale. La riforma del federalismo fiscale si deve compiere in senso definitivo. I nostri sindaci devono essere messi in condizione di modulare totalmente ed in autonomia la tassazione sugli immobili: sarebbe così possibile scrivere dei veri e propri patti locali per obiettivi tra cittadini ed amministratori, sottoponendo peraltro le giunte ed i sindac! i ad un giudizio più puntuale sul loro operato.
Meritocrazia. I Comuni virtuosi hanno pagato un prezzo salatissimo in questo decennio, contribuendo sensibilmente al miglioramento dei conti pubblici. A fronte del nuovo quadro di regole vanno introdotti sia meccanismi di penalizzazione per enti ed amministratori non virtuosi, sia automatismi premiali per chi governa con rettitudine e morigeratezza gli enti locali e le comunità.
Deregolamentazione. Per i nostri enti locali il panorama di adempimenti e parametri da rispettare sta diventando sempre più ridondante e contraddittorio. I nostri sindaci hanno invece bisogno di poche regole chiare ed obiettivi da rispettare e raggiungere come meglio credono. Altrimenti possiamo dire addio alle autonomie locali, e tornare a forme di vassallaggio dal sapore molto più medioevale”.
Emma Petitti
Segretario provinciale PD Rimini