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Ambiente Rimini

Hera-Acegas. SEL-FC e IDV: no a fusione. Pazzaglia: 'sindaco evita il Consiglio'

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sab 6 ott 2012 17:52 ~ ultimo agg. 00:00
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Italia dei Valori, dando invece per presupposta la seduta (la convocazione non è ancora arrivata), ribadisce il suo no.

In questi giorni si decide la fusione tra HERA e ACEGAS-APS, e i comuni emiliano romagnoli Azionisti di HERA sono chiamati a validare sia il processo di fusione sia la modifica allo statuto. Il consigliere Fabio Pazzaglia denuncia che Rimini sarà l’unica città che arriverà all’assemblea di Hera del 15 ottobre, per deliberare sulla fusione, senza che il suo Consiglio Comunale abbia potuto esprimersi.
Pazzaglia chiede invece che in Consiglio possano intervenire anche i rappresentanti del Comitato per l’Acqua Pubblica e dell’Associazione dei Piccoli Azionisti di Hera.

Per il gruppo consiliare di Italia dei Valori: “una volta conclusa l’operazione, la quota del patto di sindacato controllata dai Comuni emiliano-romagnoli scendera’ ben sotto al 50%. Contando sempre meno nella bilancia azionaria, i Comuni emiliano-romagnoli, che già oggi si ritrovano più che protagonisti vittime delle decisioni del management Hera, con la fusione saranno ancora più deboli ed impossibilitati a riequilibrare gli indirizzi aziendali, in quanto al contrario di quel che da troppo tempo sta succedendo, si rende necessaria ed urgente una inversione di tendenza che oltre all’attenzione verso la produzione di utili, si rivolga alla soluzione di tutte le problematiche e le criticità presenti sui territori nonchè ad attuare una politica di contenimento delle tariffe e riduzione dei costi aziendali”.

Anche Legambiente chiede di frenare la corsa al voto nei comuni e garantire tempi adeguati affinché i consigli siano adeguatamente informati.
Troppi i dubbi sull’operazione, testimoniati dal disorientamento e contrarietà di molti consiglieri di maggioranza.
“La fusione, infatti, allontanerà sempre di più la possibilità di controllo dell’azienda da parte del territorio dove è nata e si è sviluppata, e rafforzerà il profilo privatistico delle sue strategie, che mette al primo posto il profitto, rispetto al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e del bene comune.
A confermare questa prospettiva è anche la variazione allo statuto di HERA inserita nella delibera, un atto che si rivela non necessario alla votazione della delibera, e che costituisce un ulteriore passo in direzione contraria agli indirizzi referendari.
All’art. 7 dello Statuto viene proposto infatti che la futura maggioranza pubblica della società non debba più essere saldamente in mano solo agli Enti locali, come ora, ma anche a soggetti il cui capitale sia “pubblico”, senza che siano Enti Locali. Questa modifica introduce la possibilità che soggetti come il Fondo Strategico Italiano (holding della Cassa Depositi e Prestiti), che ha già sottoscritto un impegno per entrare – dopo la fusione – nel capitale privato dell’azienda, vada ad occupare spazi di azionariato lasciati liberi dai Comuni che venderanno le proprie azioni sotto il peso dei tagli cui sono soggetti da anni. Così facendo gli Enti Locali non avranno più la Maggioranza della società, ma la condivideranno con Enti che, come la Cassa Depositi e Prestiti, già da un decennio hanno spostato i loro obiettivi dal soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e del bene comune, in direzione dei profitti”
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L’associazione chiede quindi a tutti i sindaci di sospendere le votazioni e consentire momenti di approfondimento e confronto col Comitato. In particolare l’appello va ai consigli delle provincie di Bologna e di Modena, i maggiori azionisti di HERA, in cui si voterà nei primi giorni della settimana prossima.
“Che la scelta chiamata a votare dai consigli abbia conseguenze non comprese a pieno dai consiglieri, è reso evidente da i segnali di disagio che si avvertono nelle operazioni di voto” dice Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia Romagna “Di certo c’è un allontanamento dall’indicazione referendaria e una cessione del controllo dell’azienda, un patrimonio locale, di cui i Comuni stanno perdendo sempre più la guida. Per questo chiediamo una sospensione del voto. In particolare l’appello va a Virginio Merola Sindaco di Bologna e presidente ATESIR, che nel doppio ruolo è al contempo controllore e azionista di HERA e che per questo ha un particolare dovere di cautela istituzionale”