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Politica Rimini

Fusione. Renzi sfida Gnassi: dimostri che il no non è opportunismo

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lun 15 ott 2012 14:38 ~ ultimo agg. 00:00
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Lo afferma, nel giorno dell’ufficializzazione della fusione, il consigliere comunale del PDL Gioenzo Renzi, che ricorda come solo pochi giorni prima lo stesso assessore Brasini fosse a sostegno della delibera di fusione.
Va fermato, per Renzi, il “protezionismo politico che nomina i CDA di Hera, con le designazioni di partito, che ci costano tra Amministratori, Sindaci, Direttori Generali, 3.426.000 euro nel 2011, con stipendi mediamente di 88.000 euro l’anno e con punte che superano il mezzo milione a testa“.
E quanto alle accuse alla multiutility di perseguire più l’interesse proprio che quello dei territori, per Renzi è quel che accade dalla nascita di Hera: “Le bollette dell’acqua sono aumentate a Rimini negli ultimi 4 anni del 22% e quelle sulla raccolta e smaltimento rifiuti di 2- 3 volte superiori al tasso di inflazione.
Gli investimenti annuali o triennali realizzati sul nostro territorio non sono mai stati precisamente quantificati e rendicontati in base alle risorse provenienti dal carico tariffario.
Certi servizi non redditizi per Hera, quali la manutenzione del verde pubblico, la manutenzione delle strade, le onoranze funebri, prima ci sono stati prelevati e poi ci sono stati restituiti con Anthea”.

Tutte cose che, per Renzi, il sindaco Gnassi conosceva benissimo “visto che dal 2002 ad oggi è stato Consigliere regionale, Assessore Provinciale, Segretario del PD sempre silente”. Al primo cittadino la sfida è di dare continuità al voto contrario in Consiglio e di mostrare che il voto, ininfluente perché poi superato in sede di approvazione, non si è trattato solo di un voto opportunistico.
Aggiunge il consigliere PDL: “é la stessa area territoriale Romagna, nonostante il 25% del cap. sociale di Hera, a contare poco o niente nel Comitato di Sindacato con 9 voti su 26 e nel CDA di Hera con 5 voti su 14, per non volere fare sistema ( il problema della salvaguardia della balneazione non può riguardare solo Rimini, ma la Riviera romagnola)”.