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Regione Turismo

Concessioni balneari. Incontro a Roma: soddisfatta Oasi, Sib no

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mer 10 ott 2012 17:40 ~ ultimo agg. 00:00
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Il Governo si è impegnato a presentare una proposta di decreto legislativo per il riordino del settore. In particolare, il decreto dovrà prevedere come punti fondamentali l’innovazione e gli investimenti negli stabilimenti balneari a cui legare la durata delle nuove concessioni (6-25 anni) e contemporaneamente forme adeguate di premialitá per valorizzare l’attuale sistema di imprese balneari. Escluso anche che per i canoni si ricorra all’evidenza pubblica. Si tratta di linee che poi le Regioni, secondo i piani del ministro, dovranno declinare per valorizzare le singole specificità.
Soddisfatto l’onorevole del PdL Sergio Pizzolante che, ricorda in una nota, come il ministro abbia dichiarato di voler accogliere le proposte integrative da lui presentate. Tra queste, il fatto che chi intende subentrare nella gestione di una concessione esistente debba preliminarmente impegnarsi a corrispondere il valore d’impresa definito da perizie e debba inoltre battere il concessionario sul valore della proposta e su premi aggiuntivi che debbono arrivare almeno a più 40% del valore dell’offerta stessa.
Qualche riserva invece da parte dell’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci. “Pur condividendo gli obiettivi illustrati oggi dal ministro Gnudi – dice – come Regione ci riserviamo di esprimere una opinione in merito nel momento della presentazione del testo del decreto”.

Moderatamente soddisfatto il presidente di Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni che, nelle parole del ministro, ritrova i concetti portati avanti dall’associazione: riconoscimento della professionalità dei concessionari uscenti e impossibilità di deroghe alla Bolkenstein.
Deluso invece dall’incontro il presidente della Sib Confcommercio Riccardo Borgo che chiede un tavolo tecnico per verificare se sia possibile l’uscita dalla Bolkestein. Critico il presidente del Sib anche sul ruolo affidato alle regioni.

La nota stampa dell’onorevole Pizzolante

Si è svolto oggi l’incontro fra il ministro Gnudi e i parlamentari per la presentazione delle linee generali del decreto che il governo sta definendo, conseguenza della delega contenuta nella Legge Comunitaria 2010 approvata nel mese di luglio del 2011.
Il Ministro presentando le linee guida ha sostenuto quanto segue:

a) esclusione dall’evidenza pubblica del canone.
Quindi non ci sarà una gara al rialzo sui valori economici della concessione;

b) gli offerenti dovranno presentare un piano con la programmazione degli investimenti e dei servizi oggetto di punteggio;

c) ai concessionari attualmente titolari, sarà riconosciuto un premio in funzione degli anni di esperienza e della professionalità acquisita;

d) la durata sarà compresa fra i 6 e i 25 anni in funzione degli investimenti;

e) sarà una legge quadro che lascerà margini alle Regioni per tutelare e valorizzare le differenti specificità.

Nel suo intervento l’onorevole Pizzolante ha giudicato positiva l’esclusione dei canoni dall’evidenza pubblica e ha messo in rilievo i seguenti punti:

1. il Governo, così come contemplato nel comma 3 dell’articolo 12 della Bolkestein, deve considerare i motivi di interesse generale di tutela di un settore di eccellenza per l’Italia e salvaguardare le attività imprenditoriali nate su un bene pubblico insieme al ruolo di pubblica utilità che esse svolgono (sicurezza, ambiente, salute, etc);

2. nella selezione, all’interno dell’evidenza pubblica, occorre valorizzare la qualità dei servizi e della gestione. Deve essere, inoltre, garantita una premialità per i concessionari uscenti per l’esperienza accumulata, in generale, nel settore e, in particolare, per quella sviluppata sul bene demaniale oggetto della domanda di concessione;

3. occorre limitare a due, massimo tre, concessioni le offerte (domande) competitive, per favorire le piccole imprese familiari e impedire l’ingresso dei grandi gruppi o della malavita;

4. occorre riconoscere il valore di impresa (per la componente immobiliare e commerciale) attraverso perizie asseverate. Ciò come impegno condizionale e preliminare per coloro che intendono subentrare in concessioni esistenti.

In sostanza, per concludere, chi intende subentrare nella gestione di una concessione esistente deve preliminarmente impegnarsi a corrispondere il valore d’impresa definito da perizie asseverate, deve inoltre battere il concessionario sul valore della proposta e su premi aggiuntivi che debbono arrivare almeno a più 40% del valore dell’offerta stessa.
In questo modo si intende tutelare le imprese balneari per ragioni economiche e sociali e per il loro ruolo di pubblica utilità.
Il Ministro ha dichiarato di voler accogliere tutte le proposte integrative dell’onorevole Pizzolante.

La nota stampa dell’assessore Melucci

“Pur condividendo gli obiettivi illustrati oggi dal ministro Gnudi, come Regione ci riserviamo di esprimere una opinione in merito nel momento della presentazione del testo del decreto”. L’assessore regionale al Turismo e commercio Maurizio Melucci commenta così l’incontro che si è tenuto oggi a Roma fra il ministro al Turismo, Piero Gnudi, e i rappresentanti della categoria dei balneari, di Regioni, Province e Comuni per fare il punto sulle concessioni demaniali marittime.
“Il ministro – sottolinea Melucci – ha ribadito che non vi sono le condizioni per una deroga o una fuoriuscita dalla direttiva Bolkenstein e che l’attuale stato di incertezza penalizza gli operatori del settore e il turismo balneare. Per queste ragioni il Governo si é impegnato a presentare una proposta di decreto legislativo per il riordino del settore. In particolare, il decreto dovrà prevedere come punti fondamentali l’innovazione e gli investimenti negli stabilimenti balneari a cui legare la durata delle nuove concessioni (6-25 anni) e contemporaneamente forme adeguate di premialitá per valorizzare il nostro attuale sistema di imprese balneari”.
In merito alla dichiarazione del rappresentante dell’Upi, Angelo Vaccarezza, “che ha parlato dell’accettazione della direttiva da parte della Regione Emilia-Romagna”, l’assessore Melucci precisa: “Nel mio intervento non ho mai fatto riferimento a un accordo sulla direttiva servizi ma, come detto, semplicemente ho condiviso i punti che ha posto il ministro Gnudi come base per il riordino della materia. In particolare quelli riguardanti la certezza per le imprese, necessaria per poter fare investimenti e innovazione, e le forme di premialitá per riconoscere la competenza e la professionalitá degli attuali concessionari. Due punti fondamentali dal mio punto di vista”.