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Economia Provincia

Assemblea edilizia, nuovo appello: non c'è più tempo, servono soluzioni

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gio 25 ott 2012 19:40 ~ ultimo agg. 00:00
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Per rilanciare un settore sempre più in emergenza, le categorie chiedono per l’ennesima volta di puntare sulla riqualificazione, vista la stasi del mercato, e di snellire la burocrazia.
E chiedono di poter dialogare con le amministrazioni pubbliche, che nonostante l’invito, in platea avevano pochi rappresentanti: l’assessore provinciale Magrini e il vicesindaco di Bellaria Maggioli.

Il documento dell’assemblea:

Imprese che chiudono, artigiani ed installatori costretti a cessare l’attività.
Il settore delle costruzioni di Rimini è agonizzante. A dimostrarlo i numeri e le tante testimonianze raccolte in occasione dell’Assemblea Generale “Salviamo le imprese delle costruzioni” convocata, oggi giovedì 25 ottobre, da Ance Rimini, Cna, Confartigianato, Confcooperative, e Legacooperative.

Una vasta platea di partecipanti si è riunita, presso la sala congressi dell’APT di Rimini, per lanciare ancora una volta un grido di allarme e sollecitare le pubbliche amministrazioni ad agire concretamente al fine di porre rimedio al precario stato delle cose.
Il settore che comprende un ampio indotto che rappresenta uno dei pilastri portanti dell’economia necessita di soluzioni immediate per essere salvato.

Le categorie coinvolte auspicano che questo appuntamento possa finalmente essere un punto di svolta per la ripresa dell’economia del territorio partendo proprio dal settore delle costruzioni.
Una svolta che purtroppo fino ad ora, nonostante le numerose sollecitazioni non c’è stata.

Per prima cosa si ritiene indispensabile sottolineare che imprenditori ed artigiani del settore non sono mossi da una volontà di consumo indiscriminato del territorio, ma dal pieno accordo con l’idea di uno sviluppo sostenibile. Questo però non deve significare blocco dell’attività del settore, specialmente quando ne va di mezzo la stessa vita delle imprese.

Come dimostrano i dati, non c’è più tempo da perdere: le aziende iscritte alla Cassa Mutua Edile nel periodo aprile-giugno 2012 erano 450 contro le 515 dello stesso periodo del 2011 e le 620 dello stesso trimestre del 2008 ( – 27,42%); 2.494 i lavoratori iscritti nel 2012 (periodo aprile-giugno) contro i 2.683 del 2011 e i 3.267 del 2008 (- 773 lavoratori pari al – 23,66%).
A confermarlo anche i numeri della Camera di Commercio di Rimini, secondo i quali nel primo semestre 2012 le imprese edili che hanno cessato l’attività sono state 308 (+7,3%) contro le 287 dello stesso periodo del 2011.

Ecco perché, sempre spinti da uno spirito di collaborazione, si chiede alle pubbliche amministrazioni un immediato cambiamento del metodo di lavoro che porti al raggiungimento di reali e concrete soluzioni.
Allo stesso tempo le categorie coinvolte domandano alle banche di realizzare concretamente strumenti che portino al sostegno delle imprese garantendone la liquidità, fornendo capitali per le nuove iniziative. In sostanza si chiede un reale sostegno all’economia per dare una boccata di ossigeno alle imprese che a loro volta così, potranno continuare a garantire l’occupazione.

Si ricordano gli elementi di criticità che interessano il nostro territorio.

RIGENERAZIONE URBANA
Permettere realmente e da subito l’avvio della Rigenerazione Urbana e quindi l’autorizzazione di opere necessarie per la riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente sia sotto profilo energetico sia sotto quello della sicurezza sismica.
Per questo è indispensabile realizzare un piano città a partire dall’immediato, un piano che tenga in considerazione le reali esigenze sociali del territorio secondo un’idea di riqualificazione di rilancio.
Da ricordare in questo senso anche l’importanza di iniziative di housing sociale al fine di qualificare l’offerta di unità abitative in affitto e vendita da mettere a disposizione di quelle persone che non sono in grado di sostenere i costi del libero mercato.

BUROCRAZIA INGESSATA
SI RICHIEDONO PROCEDURE PIÙ SNELLE E RISOLUTIVE da parte dei Comuni, della Provincia e delle Spa pubbliche, affinché venga snellita tutta la macchina amministrativa.
Gli uffici della pubblica amministrazione continuano ad essere appesantiti non solo da problemi di metodo, nel caso normativo sempre più penalizzante per imprese e cittadini, ma anche di distribuzione del personale.
Un particolare appesantimento deriva dalle complicazioni conseguenti la difficile interpretazione delle norme.
Occorrono modalità e tempi certi per il rilascio di Permessi di Costruire e per i Piani Particolareggiati. Per il rilascio dei permessi per costruire, la normativa, scaduti i termini, prevede la possibilità di usufruire della procedura di silenzio-assenso Bisogna quindi creare un automatismo per cui le pratiche, maturate con il silenzio-assenso, vengano archiviate dal comune e che di questa archiviazione sia data una certificazione, regolata con apposite circolari emanate dagli uffici competenti.
E’ necessaria una revisione dei tempi di ritiro dei permessi di costruzione. Infatti, l’attuale sistema (il permesso va ritirato entro 60 giorni dalla notifica con il relativo pagamento degli oneri) penalizza le imprese che in questo momento soffrono di mancanza di liquidità. Quindi si propone di portare almeno a 12 mesi il termine di cui sopra.

Gli ONERI di costruzione, gli importi riferiti alla monetizzazione dei parcheggi e delle aree verdi dovuti al Comune di Rimini, sono fra i più alti d’Italia. Oltre a richiedere l’adeguamento di tali indici, così come sta avvenendo in altre province della Regione, è necessario eliminare l’esoso balzello del 40% sui ritardi dei pagamenti degli oneri.

Si deve assicurare l’approvazione di PSC e RUE del comune di Rimini prendendo in considerazione i numerosi nodi che ancora rimangono da risolvere.

CREDITO
Le categorie coinvolte continuano a ricevere dagli associati segnalazioni di una notevole restrizione del credito.
Ma in un momento così critico è indispensabile che le banche sostengano sia le imprese che i cittadini sottolineando l’importanza della liquidità per iniziative nel settore, come quelle di riqualificazione della struttura edilizia ed ai progetti riguardanti l’ambiente e il risparmio energetico.
Chiediamo che vengano pagati i crediti che le imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni superando, ove possibile, il Patto di Stabilità o utilizzando quanto previsto dai decreti riguardanti la certificazione del credito.

APPALTI PUBBLICI E REGOLE
Rimini rimane fra le province in Regione con il più basso numero di appalti pubblici di lavori edili. Chiediamo che le pubbliche amministrazioni appaltino al più presto tutte le opere cantierabili pensando in particolare alle piccole-medie imprese locali affinché abbiano la reale possibilità di partecipare agli appalti.
Occorre che le amministrazioni locali per importi fino al milione di euro effettuino gare di appalto al massimo ribasso, con l’eliminazione automatica delle offerte anomale, e solo in casi particolari e per importi che lo consentano, procedere con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

In accordo con il protocollo d’intesa siglato tra la Regione Emilia Romagna e le prefetture, alla presenza del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, siamo convinti che vada fermata la concorrenza sleale delle imprese che non assumono in regola, che non pagano i contributi e quindi agiscono in contrasto con tutte le regole della sicurezza per i lavoratori.

In Conclusione le categorie auspicano quindi che l’Assemblea sia il punto di partenza per salvare il settore e avviare un nuovo sviluppo del territorio.
Il tutto sarà possibile solo lavorando congiuntamente, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, con azioni che però siano attuabili nell’immediato perché per salvaguardare la sopravvivenza delle imprese ancora esistenti non si può più perdere tempo.