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Rimini Turismo

Tassa di soggiorno, le ombre della vigilia e l'esperienza di Otranto

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gio 6 set 2012 17:03 ~ ultimo agg. 00:00
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La tasse di soggiorno è legittima, ma non si possono ritenere gli albergatori responsabili della riscossione. La sentenza del Tar di Venezia sul capoluogo veneto conferma quella già emessa a maggio sul Comune di Padova. Uno dei punti più delicati della questione resta infatti quello del sostituto di imposta.
Gli albergatori non sono chiamati a rispondere dei turisti che non pagano, né a pagare al posto loro. Sono chiamati, in caso, a segnalare chi rifiuta di pagare. Ma qui si apre un altro dubbio: è il caso poi di aprire contenziosi, con spese legali di almeno duecento euro, per poche decine di euro?
Intanto abbiamo chiesto come vanno le cose in uno dei pochi centri balneari dove la tassa è già in vigore dallo scorso anno: Otranto, perla del Salento.
Da uno a due euro al giorno, a seconda delle stelle, per un massimo di sette notti e per un gettito complessivo di mezzo milione di euro nel 2011 e una stima di 700.000 per il 2012.
Non che sia tutto filato liscio. Alcuni albergatori hanno presentato ricorso per “azione amministrativa illogica” e “eccesso di potere”, ma il Tar a maggio ha dato ragione al Comune riconoscendo, tra l’altro, che anche le spese per la manutenzione cittadina possono rientrare in quelle finanziabili con la tassa.
Ma finora di lamentele ce ne sono state poche, dicono Comune e albergatori. Con punti di partenza però diversi. L’Amministrazione ricorda l’efficacia compensatoria della Otranto Card, che dà diritto a parcheggi, visite guidate, sconti e convenzioni.
Il costo della tassa, ricordano invece da uno dei principali alberghi cittadini, lo hanno sostenuto le strutture che non aumentano i prezzi da anni. E che, di fatto, si trovano ad essere esattori senza averne titolo.
Quanto ai casi di rifiuto, viene fatti firmare ai turisti uno stampato in cui dichiarano di non voler pagare la tassa. Stampato presente anche a Roma e richiesto dagli stessi albergatori di Rimini, ma sarà uno dei diversi aspetti procedurali da definire nell’incontro tecnico tra Comune e albergatori della prossima settimana.
Sarà soprattutto una questione di buon cuore dei turisti, difficilmente perseguibili nelle condizioni attuali, e di stomaco degli albergatori: a Otranto, seppur a fatica, l’hanno digerita.
A Rimini, dove i numeri delle strutture, e degli stomaci, è ben più alto bisognerà aspettare di testare le reazioni sul campo.

(Newsrimini.it)