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Economia Rimini

Pari (Confesercenti): fatturati dei negozi giù del 30% e affitti troppo alti

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gio 27 set 2012 16:55 ~ ultimo agg. 00:00
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La disponibilità economica diminuisce e di conseguenza calano i consumi (a livello nazionale si parla di un meno 3%). Le attività economiche allora limano al ribasso i prezzi per attirare i clienti, fino ad intaccare i propri risparmi, in attesa di una ripresa che ancora non si vede all’orizzonte. Un meccanismo perverso innescato dalla crisi, dal quale Rimini non è esente.
“Si parla di una riduzione dei fatturati che va dal 30 al 40% – spiega ad Icaro Tv Mirco Pari, direttore provinciale della Confesercenti –e anche i saldi non sono andati bene. I commercianti mi dicono che di italiani nei negozi del centro questa estate se ne sono visti pochi, ad acquistare erano prevalentemente russi. E anche qui il target sta cambiando perché iniziano ad arrivare turisti con meno capacità di spesa. Se questa situazione dovesse perdurare ancora per molto tempo, metterebbe a serio rischio alcune attività.”
E anche gli affitti non aiutano, specie in centro storico. Se fino a qualche anno fa le cifre erano giustificate dalle entrate dei negozi, ora non è più così.
“Con i margini che le attività commerciali hanno adesso, molti affitti non sono più sostenibili – spiega Pari – In termini di chiusure, credo che in centro ci siano una trentina di negozi sfitti. Assistiamo ad un turn over sempre più veloce tra attività che aprono e chiudono. Quello che mi preoccupa di più però è che anche tra le attività aperte un buon 20-30% e in difficoltà e venderebbe volentieri se trovassero un compratore.”

Cosa fare allora? Difficile dirlo: secondo Pari servirebbe detassare il lavoro per immettere più liquidità nel sistema.
A livello locale invece non si dovrebbe abbandonare l’idea di innovare. Ma tutti insieme: istituzioni, commercianti e operatori del turismo.
“L’innovazione – dice Pari – è una condizione fondamentale. Tutta la filiera, insieme, dovrebbe decidere in che direzione si vuole andare e muoversi di conseguenza con investimenti, riqualificazioni e scelta dei mercato turistici.”