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Economia Rimini

Nomina Mocchi alla Carim. Per il Pio La Torre scelta poco ponderata

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mar 18 set 2012 09:54 ~ ultimo agg. 00:00
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Mocchi infatti deve comparire in Tribunale a Monza per una vicenda di riciclaggio risalente al 2009, quando era direttore della Banca Desio.
Nominarlo oggi è inopportuno, per il Gap Pio La Torre che, auspicando una soluzione positiva della vicenda giudiziaria, sottolinea però che, in caso contrario, le sue dimissioni dovrebbero essere immediate.

L’intervento del Gap Pio La Torre:

Attraverso un comunicato stringato l’Amministrazione Straordinaria (nominata dalla Banca d’Italia) della Cassa di Risparmio di Rimini nella persona di Piernicola Carollo rende noto che Alberto Mocchi, “in considerazione del qualificato profilo professionale, già sperimentato a vantaggio del Gruppo”, sarà il nuovo direttore Generale della Banca Riminese. Non vogliamo discutere sul profilo tecnico e sul curriculum del candidato, tuttavia come Gruppo Antimafia Pio La Torre ci domandiamo come sia possibile che tra le tante personalità in lizza (presumiamo), la scelta sia caduta su un ex Direttore Generale indagato per riciclaggio. È oltremodo ironico notare che Alberto Mocchi sia proprio l’ex DG del Banco Desio, che proprio dalla Banca d’Italia (ironia della sorte!), dopo le ispezioni del Novembre 2011, era stato accusato di carenze nei sistemi antiriciclaggio informatici e organizzativi della capogruppo e di alcune controllate. Siamo consapevoli che Mocchi all’epoca aveva già lasciato il suo posto (e chissà perché? Verrebbe da chiedersi); tuttavia sappiamo anche che per alcuni esponenti ed ex dipendenti delle controllate Banca Desio Lazio e Credito Privato Commerciale la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, per vicende del 2009, quindi quando Mocchi era ancora sulla sua poltrona di Direttore Generale.

Se non conoscessimo il territorio riminese e le vicende che hanno interessato la Carim, diremmo che si tratta di un reato come un altro: invece Rimini confina con quella che è considerata una delle più grandi piazze italiane del riciclaggio assieme alla Svizzera, vale a dire la Repubblica di San Marino (che è considerata ancora un paradiso fiscale, dato che la riforma tributaria che dovrebbe toglierla dalla black list non entrerà in vigore se non nel 2013, sempre che le elezioni sul Titano non riservino spaventose sorprese). Un Direttore Generale accusato di riciclaggio nella banca di una città, dove il presidente della Camera di Commercio “scuda” milioni di euro e viene riconfermato nella sua carica, ci sembra davvero eccessivo.

Ci domandiamo se tale scelta non sarebbe stata più opportuna una volta terminato l’iter giudiziario, attendendo la conclusioni della Procura di Monza e cioè sulla richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione, quest’ultima ipotesi che auspichiamo per Mocchi. In caso di rinvio a giudizio, invece, le sue dimissioni dovrebbero essere immediate. L’Amministrazione è sicura dell’archiviazione per Mocchi? Nel qual caso, perché non lo ha riferito alla cittadinanza in modo da dissipare ogni ombra sul nuovo Direttore Generale? La Fondazione Carim, che secondo i rumours estivi spalleggiava tale nomina, cosa ha da dire in merito? La politica, nelle sue pur limitate prerogative, riuscirà ad alzare la voce per questa volta? Noi ce lo auguriamo e ci auguriamo che nella scelta dei posti di comando non venga preso in conto solo un profilo meramente “tecnicista”, ma anche il valore aggiunto che una persona può apportare al territorio: al netto della presunzione di innocenza di Mocchi, non vorremmo che questa fosse l’ennesima occasione mancata per il riscatto riminese.

Gruppo Antimafia Pio LaTorre