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Lavoro Provincia

Meno infortuni, ma anche meno lavoro. Cassa integrazione, ore in crescita

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sab 15 set 2012 11:47 ~ ultimo agg. 00:00
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tra gennaio e agosto 2012 in provincia di Rimini sono stati richiesti cinque milioni di ore, mentre in tutto il 2011 erano stati sette milioni.
Tra i dati che sottolineano il quadro ancora pesantemente negativo del mercato occupazionale, la percentuale di disoccupati dell’8% che, traducendo in lavoratori le ore di cassa integrazione e considerando gli oltre 4.300 “scoraggiati£, persone che hanno perso il lavoro e ormai non lo cercano più, sale al 12%.

Gli infortuni sul lavoro avvenuti nel 2011 e denunciati all’Inail in provincia di Rimini sono stati 7.457. La maggior parte nell’industria e nei servizi, 6.976 (93,55%), 279 in agricoltura
(3,74%) e 202 tra le amministrazioni pubbliche (2,71%).
Il calo è del 9,99%, superiore di oltre tre punti alla media regionale e a quella nazionale. Gli infortuni mortali sono stati cinque, lo stesso numero del 2010 mentre il trend regionale è in calo.
La diminuzione degli infortuni è generalizzata tra industria e servizi, agricoltura e amministrazioni pubbliche, con maggiore intensità nell’insieme delle attività manifatturiere e di servizi (-10,26%) e delle attività relative ai dipendenti pubblici (-11,40%), mentre in agricoltura il numero degli eventi si riduce poco significativamente (-1,41%).
Da considerare, ricorda la CGIL, anche l’alta incidenza del lavoro nero con un conseguente numero imprecisabile di “infortuni invisibili”.
In tempi brevi sarà pronto il nuovo protocollo per gli appalti pubblici che prevede, oltre a misure di contrasto alle infiltrazioni malavitose, anche la formula dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per sostituire definitivamente quella al ribasso, e l’applicazione delle normative in tema di sicurezza del lavoro. Un protocollo che i sindacati che la CGIL auspica si possa estendere in futuro anche agli appalti privati.

Con la crisi, il rischio è che il primo ambito della riduzioni di costi da parte delle imprese siano la sicurezza e la prevenzione. Quando, invece, investire sulla qualità del lavoro potrebbe ridurre notevolmente rischi e costi sociali. Servono investimenti sulla mobilità – a Rimini la percentuale di infortuni nel tragitto casa-lavoro è storicamente alta – ma anche investire sulla conciliazione dei tempi. Anche lo stress, oggetto proprio ieri di un convegno, causa rischi e costi sociali.
“Su questo ci impegniamo ma ci sentiamo isolati”, spiega Massimo Fusini della FP Cgil.

(Newsrimini.it)