Indietro
menu
Politica Rimini

In Consiglio sul riordino condivisioni trasversali e spaccature interne

di    
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 21 set 2012 17:06 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Un passo alla volta: mezzora prima della seduta PD, FdS, Rimini per Rimini e PDL hanno presentato l’ordine del giorno condiviso sul riordino delle province.
Ma a inizio seduta è già noto che Brunori di Italia dei Valori voterà contro: a livello nazionale, il suo partito è per l’abolizione delle province, spiega. E l’ennesima fuoriuscita dai ranghi che fa infuriare il sindaco.
L’ordine del giorno poi passa, col voto contrario di Italia dei Valori ma anche di Sel e di Renzi del PDL, anche lui contrario a province o “provincione”, mentre il Cinque Stelle esce al momento del voto.
A rincarare è Pazzaglia di Sel-Fare Comune, oppositore non solo del suo vecchio schieramento in Consiglio ma ormai anche del nuovo, che parla di una nuova maggioranza PD-PDL, come a Roma, che di fatto sostituisce quella attuale, dove il divorzio con Italia dei Valori è sancito.
Il Consiglio poi approva la “vendita dell’intera partecipazione detenuta da “Rimini holding” in “Servizi città”, relativa in particolare alla vendita delle reti fognarie.
Una nota tecnica a margine: dovesse venire in piazza a Rimini anche Bersani, meglio avvisarlo prima che il giovedì sera è giorno di consiglio. Consiglieri che parlano davanti a file di banchi vuoti non è mai un bello a vedersi.

(Newsrimini.it)
__________________________________________________

Il testo dell’ordine del giorno condiviso approvato ieri:

“Rimini nella Provincia unica di Romagna”

Premesso
che all’articolo 17 del Decreto Legge n. 95 del 6 luglio 2012 (convertito con modifiche in Legge n. 135 del 7 agosto 2012), il Governo italiano ha disposto nuovi criteri per il riordino delle Province italiane;
Considerato
che detti criteri hanno base e corpo esclusivamente statici (abitanti/territorio) con conseguente applicazione automatica, nei fatti penalizzante le specificità e le peculiarità dei territori;
Visto
che la fase esecutiva di detta normativa sta palesando tutti i gravi limiti che già in fase di approvazione erano stati segnalati sia dalle rappresentanze istituzionali territoriali che da emeriti costituzionalisti, in ordine a: dubbio profilo di Costituzionalità; antinomia sul fronte della natura elettiva dell’Ente; competenze e dotazioni che dovrebbero sostenere la riforma così come la responsabilità fiscale a supporto dei trasferimenti di deleghe a Regioni e Comuni; manifesta contraddizione con i programmi e le politiche, per la verità sin qui embrionali, di riforma in senso federalista dello Stato;
Preso Atto
che non si è ritenuto di procedere ad una vera riforma coerente ed armonica dell’insieme delle istituzioni italiane e delle diverse Autorità proliferate negli ultimi anni, capace di tenere assieme necessari valori di efficienza (che rappresentano il vero costo per il Paese), di democrazia e razionalizzazione;
Acquisito
che proprio l’esperienza della Provincia di Rimini testimonia la necessità di un Ente intermedio, tutt’altro che residuale nelle prerogative di coordinamento e indirizzo, e dunque capace di dare
continuità agli investimenti a sostegno della crescita equilibrata del territorio e dell’ammodernamento della dotazione infrastrutturale, così come avvenuto dal 1995 ad oggi anche a surroga dei compiti e delle competenze che la legge assegna allo Stato;
Acquisito inoltre
che alla camera dei deputati è stato approvato un Ordine del giorno allegato al provvedimento relativo alla “Spending Review”, promosso tra l’altro dai Parlamentari riminesi, che svincola la destinazione delle sedi istituzionali statali dalla loro collocazione nella città capoluogo;
Considerato altresì
che la citata normativa presenta un combinato disposto tra gli articoli 17 e 10 che potrebbe concretizzarsi in un oggettivo e preoccupante impoverimento dei presidi di sicurezza statali e quindi dei servizi alle comunità locali, in quanto alla riorganizzazione delle Province è associata la riduzione, su base neo provinciale, della presenza degli uffici dello Stato sul territorio;
Sottolineato
che la riorganizzazione delle Province (Amministrazioni ed Enti) debba necessariamente garantire l’invarianza dell’elevata qualità dei servizi come previsto dalla norma e che ciò debba avvenire attraverso la valorizzazione delle professionalità di quanti vi lavorano in tutto il territorio;
Ribadito
che, come dimostrano numeri e analisi tecniche pubblicate nel documento quivi allegato, il territorio riminese per la sua particolare conformazione economica e sociale e per i consistenti investimenti effettuati e in corso a sostegno della crescita, ricopre un ruolo centrale anche nella riorganizzazione istituzionale del nuovo Ente provinciale, come logica continuità delle politiche di area vasta già da tempo in atto con i territori di Forlì Cesena e Ravenna;
Sottolineato inoltre
che il documento di cui al precedente capoverso impone l’approfondimento del tema dell’individuazione della città capoluogo e della collocazione delle sedi dei servizi ad essa associati, così come previsto dalla norma;
Impegna
il Sindaco di Rimini a rappresentare le peculiarità della comunità riminese, contribuendo in tal senso al lavoro del Consiglio Autonomie Locali Emilia Romagna Rimini.

di trasmettere l’ordine del giorno tramite la Presidenza del Consiglio che provvede all’esecuzione del presente atto secondo le modalita’ indicate dal comma 10 dell’art. 25/bis del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.