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Rimini

Strategico per tutti, ma chi paga? Aeroporto, in Consiglio dibattito acceso

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ven 3 ago 2012 14:19 ~ ultimo agg. 00:00
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Un’infrastruttura strategica – tutti concordi – capace di creare un miliardo di euro di indotto all’anno. Ma con i conti da sistemare: per Aeradria è in arrivo una ricapitalizzazione da 7 milioni. La Provincia l’ha già approvata in settimana, gli altri soci lo faranno a breve anche perchè i tempi sono stretti. Ma, per Pazzaglia di SEL-FC, primo richiedente della seduta, non si può sempre attingere alle casse pubbliche: “Se qualcuno vuole avere un’idea valida su come continuare a far sì che l’aeroporto possa esistere – ha detto – dovrebbe chiedersi chi sono i soggetti interessati dai quei 970 milioni di indotto e cercare di avere un rapporto con loro. Perché solo l’un per cento di quella cifra sono quasi 10 milioni di euro”
Ancora più duro il 5 Stelle: i conti di Aeradria sono incomprensibili anche per i revisori, insolvenza a un passo e gestione da rimuovere. Dal PDL, anche l’invito a riconsiderare le priorità degli investimenti: “Se avessimo governato noi i soldi ci sarebbero stati perché non avremmo fatto il TRC – attacca Giuliana Moretti del pDL – A cosa ci serve il TRC se poi non abbiamo i turisti che arrivano a Rimini perchè dobbiamo chiudere un aeroporto? Per noi l’aeroporto viene molto prima del TRC”

Senza negare la situazione difficile, la maggioranza ricorda la strategicità dell’aeroporto, e invita a sostituire alla demagogia il realismo.
“Siamo in una fase di anticipazione che ci ha portato necessariamente a tirare fuori soldi – spiega il capogruppo del PD Marco Agosta – per far funzionare quel sistema che non è mistero per nessuno: in Europa le compagnie low cost arrivano se si paga una quota di comarketing e di bigliettazione a questi signori. Se partiamo da questo presupposto e diciamo realmente come stanno le cose, non ne resta fuori nessun aeroporto: Verona, 17 milioni di ricapitalizzazione; Verona uguale su Treviso”
.
La ricapitalizzazione, chiarisce la Giunta, avverrà solo con precise garanzie dalle banche, come dilazioni e consolidamento del debito, e dagli altri soci.

(Newsrimini.it)
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Pubblichiamo alcuni contributi ricevuti.

L’intervento di Carla Franchini, Movimento 5 Stelle:

La Società Aeradria ha deliberato un ulteriore aumento di capitale per un importo di 7 milioni di Euro.
Ancora una volta quindi si rivolge ai soci per richiedere risorse finanziarie pubbliche per sostenere le proprie attività.
Sarebbe troppo semplice per noi soffermarci su “l’avevamo detto lo scorso anno”.
Preferiamo invece analizzare l’andamento della gestione societaria sulla scorta dei dati di bilancio chiuso al 31.12.2011 e delle Relazioni di sindaci e revisori.
Il bilancio si chiude con l’ennesima perdita di esercizio, di importo pari a 2.098.000 euro.
Dall’esame delle relazioni del Collegio Sindacale ed in particolare dalla Relazione della Società di Revisione è forte il sospetto che la perdita possa essere di dimensioni molto più pronunciate.
E’ sconcertante infatti leggere nei documenti ufficiali degli organi di controllo che “le operazioni di controllo sulle poste di bilancio (..)sono state rese notevolmente difficoltose dalla mancata e/o incompleta consegna, in alcuni casi, dei documenti di supporto, peraltro reiteramente richiesti”.
Non solo. La società di Revisione enumera una serie impressionante di rilievi che la portano a concludere – come lo scorso anno, peraltro – di non essere in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2011.
Solo alcuni esempi.
– Nella voce Crediti verso altri la Società ha contabilizzato l’importo di € 3.505.000 che non ha trovato riscontro nei saldi dei debitori. In altri termini la Società di Revisione non ha avuto risposta da parte dei debitori circa il loro debito nei confronti di Aeradria… Forse erano sorpresi!
– Il bilancio evidenzia un debito commerciale verso un fornitore, per un importo di € 3.253.000 generatosi a fronte di servizi marketing in base ad un accordo che ad oggi non risulta sottoscritto dalla controparte ed a fronte delle quali non risultano ancora pervenute alla società le relative fatture. Sul punto la società di revisione chiarisce che “in assenza del citato contratto, non avendo ottenuto dal fornitore risposta diretta alla nostra richiesta di conferma dei saldi e non essendo possibile effettuare procedure di revisione alternative (..)non ci hanno consentito di concludere in merito alla corretta rilevazione delle suddette poste di bilancio.
– Operazioni con la società controllata AIR consistenti in contratti la cui causa è di incerta interpretazione. Non si sa chi fa che cosa, chi paga, chi riceve servizi. Solo operazioni contabili.
In altre parole, neanche la Società di Revisione è in grado di interpretare l’operato di Aeradria.
Ora, politicamente, si può anche assumere, entro certi limiti, che la gestione di una società pubblica operante in particolari settori sia sostenuta entro ragionevoli limiti di perdite d’esercizio.
Ma ciò imporrebbe, da parte degli amministratori, una assoluta trasparenza sui fatti di gestione nonché uno spirito di inequivocabile collaborazione e rispetto delle Istituzioni che hanno previsto la revisione dei bilanci da parte di apposita Società.
E’ di tutta evidenza che le difficoltà di Sindaci e Revisori nel reperire la documentazione per operare il proprio controllo dimostrino un comportamento antitetico, sconfinante nell’imbarazzo, volto (forse) a celare – laddove se ne ravvisasse ancora la necessità – la situazione di grave crisi aziendale in cui versa Aeradria.
Non si può quindi non chiamare in causa la cattiva gestione e le conseguenti responsabilità degli amministratori.
Ricordiamocelo: usano denari dei cittadini! Che meriterebbero quantomeno rispetto!
Ma sulla questione delle responsabilità degli amministratori ritorneremo.
Il Collegio Sindacale e la Società di Revisione certificano che la Società, allo stato attuale, non è più in grado onorare gli impegni con il maggior vettore, né quelli, più in generale, con i fornitori, l’Erario, gli Istituti Previdenziali (non paga i contributi), non riceve credito ecc..
Nella dottrina fallimentare, tale situazione si chiama “stato di insolvenza” dell’imprenditore.
Lo squilibrio patrimoniale e finanziario della Società si è aggravato al punto tale che il Collegio sindacale ha assegnato alla società il termine del 10 settembre prossimo per porre in essere tutte le necessarie e concrete misure per scongiurare il verificarsi di una acclarata ed irreversibile insolvenza.
Come dire: 40 GIORNI DAL DEFAULT !!!
Domani ne mancheranno 39!
Decorsi i 40 giorni, nella doverosa tutela dei creditori, il Collegio si attiverà portando i libri in tribunale.
Ma ora la domanda è: chi finanzia Aeradria?
Le fonti di finanziamento, in assoluto, sono due:
1. I terzi (ossia, Banche, soggetti privati… un Paperone?)
2. I soci, cioè i cittadini
Quanto ai terzi – come le banche – c’è da chiedersi come mai le sbandierate trattative con primari Istituti di credito non giungano mai in porto. Erano già in pista quanto meno l’anno scorso. Ma non arriva un euro. Né per sostenere la gestione corrente, che – dati alla mano – non è autosufficiente, né per sostenere asseriti piani di investimento. La ragione è molto semplice: nessun operatore economico razionale impiegherebbe un solo euro in una società che è già in stato di insolvenza.
Rimangono solo loro: i soci, cioè i cittadini.
I quali però, oggi, in presenza di comportamenti disinvolti e imbarazzanti degli amministratori – che sfornano perdite di esercizio a ripetizione – non possono più fare nulla.
Infatti, secondo l’art. 6, comma 19 del DL 78/2010 “ (..)le amministrazioni (..) non possono, salvo quanto previsto dall’art. 2447 codice civile, effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio “.
Che fare quindi.
Gli amministratori, in un passo della Relazione sulla gestione, precisano: i dati contabili sono esposti in bilancio – come è normale che sia – nella prospettiva della continuità aziendale. Se questa condizione non si dovesse verificare, i valori di bilancio potrebbero essere notevolmente inferiori, esponendo minusvalenze.
Come dire: se non ci concedete l’aumento di capitale il patrimonio della società è carta straccia!!!
Interpreto il passo suddetto della relazione degli amministratori come un monito (scortese) a continuare con questa gestione.
Ma non siamo in questa sede per accogliere ricatti.
Mi preme invece richiamare la giurisprudenza che – sulla scia della sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni unite, 13702/2004 – ha acclarato che, in presenza di atti dannosi di cattiva gestione della società, l’Ente locale socio ha l’obbligo di proporre l’azione sociale di
responsabilità nei confronti degli amministratori della società ai sensi dell’articolo 2393 c.c., sottolineando che tale decisione non è frutto di una scelta discrezionale di volta in volta rimessa a personali (o collegiali) valutazioni di merito, perché essa risponde a precisi obblighi di tutela del patrimonio sussistenti in capo all’Ente socio.
Chiediamo pertanto – ai fine dell’applicazione dell’art. 2393 c.c. – che vengano poste in essere tutte le misure necessarie ad avviare l’azione di responsabilità degli amministratori di Aeradria, …con immediata e contestuale sostituzione dei medesimi.

Il comunicato di Mattia Morolli del PD:

“La solita cantilena contro la forza dei risultati

Come quelle stanche rassegne cinematografiche estive ieri sera, in consiglio comunale, è andato in scena l’ennessima replica di un grande classico: lo sparare contro l’aereoporto.
Peccato che anche questa volta l’opposizione si sia divisa tra una parte “costruttiva” ( il Pdl ), una dubbiosa ( Lega Nord ) e un’altra ancora che non ha capito cosa sia e come è Rimini e di cosa vivono i riminesi.
Partiamo da un presupposto: l’aereporto Fellini serve a tutti, riminesi e turisti, costa ed entroterra, turismo e servizi.
E le difficoltà che sta vivendo sono figlie di alcuni elementi incontestabili ed oggettivi:

nessun aereoporto di “seconda fascia” ( come Rimini ) e buona parte di quelli di “prima fascia ( ad esempio Torino o Roma Leonardo da Vinci ) ha conti positivi, segno che è quasi fisiologica questa difficoltà di bilancio
rispetto ad altre realtà aereoportuali non facciamo le furbate ( es. costruire centri commerciali o altre operazioni simili ) per far quadrare i conti
in buona parte, sul Fellini, grava una forte spesa in azioni necessarie per il suo rilancio e per competere – oggi e sempre più in futuro – sui mercati internazionali
il mercato “dei voli” è stato negli ultimi anni uno di quello sottoposti alle maggiori fibrillazioni. Abbiamo visto l’ascesa e la caduta di decine di compagnie low cost ( con il paradosso che con 20 euro non fai la spesa, ma con la medesima cifra puoi fare un Rimini- Londra andata e ritorno ) e questo segna anche la fragilità con cui si agisce in questo settore.
Poi sarebbe troppo facile difendere una struttura che genera un indotto di 900 milioni di euro, che da lavoro a 370 persone e che ha raggiunto il milione di passeggeri; ma le domande sono altre.
Intanto cosa sarebbero due contenitori come Fiera e Pala Congressi senza l’aereoporto ?
E quanto magro sarebbe il turismo non stagionale senza il Fellini ?
E l’economia riminese ( e penso a Rimini sud, o a strutture come il Gros, o a la zona della moda di Cattolica e S.G. Marignano, alla zona di Savignano ) quanto sarebbe bene florida senza questo indotto ?
Il gioco di dividere in “buoni e cattivi” o “sostenete qui e tagliate là” è solo furbo ma privo di interesse collettivo.
Senza quella economia la tenuta sociale ( che vede nel lavoro il suo maggior collante e, sopratutto di questi tempi, stabilizzante ) salterebbe, e un Fellini non sostenuto dalla comunità riminese avrebbe poi enormi difficoltà a ripartire.
Lo strano gioco del “questa settimana diamo la colpa a …” non funziona; se si vuole mettere all’indice qualcosa o qualcuno occorre, poi, proporre l’alternativa, altrimanenti è solo posa politica e perdita di tempo.
Per il Fellini, da parte della maggioranza, piena attenzione e pieno sostegno ad una infrastruttura che è importante per i riminesi e che a livello internazionale rende importante Rimini”

Il comunicato di Gioenzo Renzi del PDL.

Bilancio 2011 di Aeradria : le gravissime relazioni del Collegio Sindacale e della Società di Revisione. Occorre una svolta : Bando Pubblico al capitale privato.

Il Bilancio 2011 di Aeradria evidenzia la grave situazione finanziaria della Società.

Ma è ancora più grave quello che scrive nella sua relazione il Collegio Sindacale, secondo cui :

“ la Società non è più in grado di onorare gli impegni con il maggior vettore, né quelli più in generale, con i fornitori, l’Erario, gli Istituti Previdenziali ecc .”

“ le operazioni di controllo delle poste di bilancio, sia quelle di competenza della Società di Revisione legale, sia quelle di pertinenza del Collegio Sindacale , sono state rese notevolmente difficoltose dalla mancata e/o incompleta consegna, in alcuni casi, dei documenti di supporto, peraltro, reiteratamente richiesti”;

“ è del tutto evidente l’assoluta necessità di porre in essere nelle vie brevi, e comunque non oltre il 10.9.2012, tutte le necessarie e concrete misure per scongiurare il verificarsi di una acclarata ed irreversibile insolvenza e ricondurre la situazione in essere in termini di normalità”

“ il Collegio Sindacale, stanti le numerose incertezze emerse dagli approfondimenti effettuati dai soggetti preposti al controllo, ritiene, non sussistano le condizioni per esprimere ai Soci un giudizio sul Bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2011”.

I medesimi rilievi emergono dalla relazione della Società di Revisione:

“ la mancanza di elementi probativi a supporto delle valutazioni effettuate dagli Amministratori, anche in ragione della natura contradditoria di alcune informazioni a noi rese disponibili, non ci ha consentito di concludere se e in quale misura i suddetti crediti siano recuperabili” ;

“ non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione – da parte degli Amministratori – con il bilancio d’esercizio dell’Aeradria Spa al 31.12.2011 “
Osservazioni :

In 20 anni di attività consigliare, non mi era mai capitato di leggere relazioni così gravi degli Organi di Controllo sulla gestione di una Società pubblica.

E’ incredibile che per fare luce sulla situazione di Aeradria sia stato necessario una seduta di Consiglio Comunale tematico, il 2 Agosto, chiesto da Consiglieri della minoranza, dove fra l’altro sarebbe stato doveroso consegnare a tutti i Consiglieri le suddette relazioni dei Revisori per renderli consapevoli della situazione finanziaria e gestionale della società, prima della discussione, e dove sarebbe stato opportuno ascoltare il Presidente di Rimini Holding che detiene a nome del Comune di Rimini la partecipazione in Aeradria.

Soprattutto, in prossimità della scadenza del 19 Settembre prossimo, imposta dal Collegio Sindacale di Aeradria , per mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare lo stato di insolvenza della Società, e di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale.

Non c’è stata, invece, la dovuta trasparenza da parte del Sindaco Gnassi , direi la responsabilità politica di informare con urgenza il Consiglio Comunale, dinnanzi a quella scadenza ultimativa per la sopravvivenza della società .

Indubbiamente sono pesanti le responsabilità degli Amministratori su un debito totale di 35 milioni , perdite pregresse di esercizio per 9, 5 milioni, e nel 2011 per 2 milioni , fidi bancari da rimborsare per 9,5 milioni, interessi passivi per 1 milione, debiti verso fornitori per 15 milioni, debiti vari per 6 milioni.
Non si può continuare con la richiesta di un nuovo aumento di capitale di 7 milioni fra i soci pubblici, ammesso che sia possibile per legge, dopo tre perdite consecutive d’esercizio, dopo quelli di 6 milioni nel 2010 e nel 2011.
Occorre fare piena luce sui 20 milioni di investimenti, effettuati dopo il passaggio nel 2009 dell’aeroportto da militare a civile, sulle spese triplicate ( fino a 6 milioni nel 2010) per promozione e marketing.
Non basta parlare, solo di aumento dei passeggeri a 920.000 e dell’indotto per 970 milioni.
Ci vuole un cambio di strada, una svolta nella gestione, se si vuole la fiducia e i soldi dal sistema bancario e degli operatori economici.

Per questo abbiamo proposto ieri sera in Consiglio Comunale, un chiaro segnale di apertura al capitale privato, con un Bando Pubblico agli investitori italiani ed esteri per un cambio radicale della gestione e del management, per intercettare risorse, per fare competere il nostro aeroporto sul piano internazionale, per un ritorno maggiore e sicuro sull’economia della nostra Provincia.