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Provincia

Prostituzione, spunta un'arma nuova: due arresti per falso domicilio

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gio 9 ago 2012 17:32 ~ ultimo agg. 00:00
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Da un approfondimento giurisprudenziale sull’art. 495 del Codice Penale, relativo alla “Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, si è constatato come, in numerose sentenze della Cassazione i giudici della Suprema corte hanno sentenziato che rientra nel concetto di “identità e qualità personali” anche la residenza ed il domicilio del dichiarante, poiché con tale nozione(“identità e qualità personali”) si intendono tutti gli attributi e i modi di essere che servono ad individuare un soggetto nella collettività”.
In base a questi elementi i Carabinieri di Riccione hanno controllato il domicilio riferito da tre prostitute fermate per l’identificazione. Appurato, tramite il proprietario, che non alloggiavano nel residence indicato ai Carabinieri, due di loro sono state arrestate per false attestazioni sul domicilio: si tratta di due rumene di 25 e 30 anni già gravate da numerose denunce e condanne per Foglio di Via Obbligatorio.
Questa mattina il giudice monocratico di Rimini ha convalidato gli arresti e rinviato il processo a febbraio. La terza è stata semplicemente denunciata.
i Carabinieri di Rimini hanno invece rintracciato lungo le strade di Rimini sud 19 prostitute.
13 sono state denunciate per la violazione del foglio di via obbligatorio e per la ripetuta violazione dell’ordinanza sindacale antiprostituzione in quanto sorprese ad esercitare nelle strade interessate dall’ordinanza del Comune di Rimini.
Quattro sono state sanzionate amministrativamente, perché era la prima volta che venivano sorprese a prostituirsi. Sanzioni da 400 euro anche per quattro uomini italiani, turisti, sorpresi a contrattare la prestazione.
in poco più di 40 giorni di applicazione dell’ordinanza sono oltre 200 le contestazioni elevate dai Carabinieri, comprese quelle a carico dei clienti, e 70 le prostitute denunciate all’Autorità Giudiziaria per inottemperanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Le prostitute – riferiscono i Carabinieri – vedono il momento del controllo come una perdita di potenziali affari e sembrano mettere in conto l’eventualità di sanzioni e denunce.
Con la novità dell’arresto, la tranquillità che dava loro il poter dichiarare domicili inventati sembra però vacillare.