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Rimini

Meeting. Bonanni polemico, la Fornero: create precondizioni per crescita

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gio 23 ago 2012 12:18 ~ ultimo agg. 00:00
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Fulvio Conti, vicepresidente di Confindustria e Direttore Generale di Enel, smorza l’ottimismo sulla ripresa: anche per il terzo trimestre ci aspettiamo una caduta del manifatturiero. Ma anche i due punti di crescita in meno per la Cina avranno ripercussione su tutti i mercati. L’eredità del 2012 si farà sentire nel 2013.
Siamo un paese vecchio che fa i conti con una pesante burocrazia. Per costruire un capannone di vogliono 300 giorni, in Germania 60. La riforma deve sburocratizzare il paese. Gli industriali sentono la responsabilità della fiducia. Siamo pronti a investire, ma devono esserci condizioni favorevoli, non vincoli.

Polemico Raffaele Bonanni, segretario della CISL:
L’Italia si salva se tutti i talenti si mettono in moto. Servono Alleanze per smuovere questo paese distrutto dal torpore. Sono 20 anni che abbiamo smesso di essere protagonisti della nostra storia. Basta con le false illusioni di chi dice che usa il potere che ha la comunità.
Un attacco anche a Monti: è venuto al Meeting per parlare di ottimismo. Ma i mercati lo vedono che l’Italia è in sofferenza.
A settembre vogliamo una discussione a tutto tondo con Governo e sindacato per generare spinta.
Ci sono troppe tasse, ma non c’è ripresa se non circolano soldi. E ancora, dice Bonanni: l’Italia è messa male a infrastrutture. Abbiamo energia inquinante e costosa.
Nei prossimi giorni Monti incontrerà le banche, ricorda, che non hanno dato un soldo alle famiglie. Ma senza convocare i sindacati.
Non siamo nè comunisti né liberisti, conclude, siamo solidaristi.

Poi il ministro Elsa Fornero. In questi 8 mesi si è lavorato alle precondizioni della crescita, a partire dall’uscita della crisi finanziaria. Bisogna togliere lacci e lacciuoli come l’assenza di competitività: il provvedimento sulle liberalizzazioni non va inteso come qualcosa che viene tolto a qualcuno ma nuove opportunità date a tutti. Il decreto sulle semplificazioni serve proprio a creare una burocrazia diversa.
la spending review, ha ricordato la Fornero, non è solo un provvedimento per spendere meno, ma per spendere meglio in ambito pubblico.
Abbiamo bisogno della crescita. E’ un’illusione che la decrescita faccia stare meglio. Serve una crescita sostenibile. Lo slogan “Andate e arricchitevi” funziona in Cina per i tassi di crescita che ha. Noi diciamo arricchitevi ma nel rispetto delle norme, del vivere civile, dell’ambiente.
Abbiamo ancora bisogno di risparmio. E di investimenti. Non solo economici, ma anche un un investimento nel capitale umano dei giovani. In un certo senso li mortifichiamo: i salari non rispondono alla loro preparazione. Stiamo sprecando generazioni di donne. Bisogna riconoscere il merito, non le frequentazioni.
E aiutare il Mezzogiorno.

Sono stati i giovani e le loro difficoltà il tema principale della seconda parte dell’incontro.
Un dibattito da cui sono emerse anche alcune proposte.
RIMINI | 23 agosto 2012 |
Fulvio Conti ha ricordato come i giovani italiani studiano come i francesi e tedeschi, ma non sempre bene indirizzati. C’è un eccesso di comunicatori, umanisti e letterati, ma un difetto di tecnologie. Un buon tornitore non sarebbe mai disoccupato, spiega Conti che racconta di avere fatto anche il fornaio. E a un recente concorso per panettieri a Milano c’era solo un italiano in mezzo a centinaia di stranieri. In questa perdita di passione per la professione le famiglie hanno grande responsabilità. E in Italia non si riece a far partire l’innovazione: abbiamo un terzo dei brevetti di Francia e Germania.
Per concludere con un indirizzo generale. le politiche industriali non possono farle i Tar. Anche i prossimi governi dovranno continuare nella direzione di efficienza, serietà, trasparenza

Per Raffaele Bonanni che la riforma abbia interessato i tirocini è positivo. Quelli fatti dopo il titolo universitario erano una vergogna, servivano solo alle aziende.
E un richiamo alle famiglie, che devono smettere di sgravare le responsabilità dai giovani.
Come proposta, il credito di imposta per le imprese che assumono giovani e donne. ma anche contributi per“tutoraggi” da parte di lavoratori di prossima uscita dal lavoro che seguono, magari part time, nuovi inserimenti. Modalità già sperimentata in Lombardia.

Il ministro Fornero parte dalla riforma pensionistica: è dura, ammette, ma la si può leggere come un’importante operazione di ribilanciamento dei rapporti tra generazioni.
Non crea ricchezza, ma ha tolto debito pensionistico dalle spalle dei giovani.
L’invito è a pensare anche gli over 50 in prospettiva di lavoro: basta considerare già fuori dal mercato a quell’età.
Sul mercato del lavoro, dice, iL Governo è stato accusato di aver messo rigidità nell’entrata del mondo del lavoro, ma una delle più gravi piaghe del nostro paese è proprio il precariato dei giovani. Non vogliamo cancellare flessibilità, ma frenare il precariato.
Il senso della riforma sull’apprendistato è riconoscere una decontribuzione alle imprese che stabilizzano almeno in parte gli apprendisti, altrimenti è investimento perso.
Serve un lavoro con le regione, che hanno la competenza, per un monitoraggio contro i finti corsi e finti tutoraggi.
Bisogna insistere sul contratto indeterminato per lavoratori dipendenti. Non a vita, perché il mercato non lo concede, ma con le condizioni che il contratto si possa interrompere senza che il giudice imponga il reinserimento. Non è libertà di licenziamento, ribadisce il ministro, ma un riconoscimento delle ragioni delle imprese produttive.
Sulla riforma degli ammortizzatori sociali: è stata realizzata con poche risorse, ma va nella direzione dei giovani, Estende gli ammortizzatori ma ne limita la durata, basta con anni di assistenza pubblica. Gli ammortizzatori sociali sono legati all’occupabilità: vanno accompagnati dall’assistenza nella ricerca di una nuova occupazione. E abbiamo anche un miniAspi per i giovani, ricorda il Minsitro.
Un’idea che va studiata: la riduzione della contribuzione per imprese che fanno bilancio del capitale umano, dimostrando di investire sui lavoratori.
Rivolgendosi a Bonanni: la Fornero ricorda che il Governo non può intervenire sulla struttura salariale per età. Un tema su cui riflettere: in Germania il salario segue la produttività, cresce e nell’ultima fase si abbassa. Nel nostro sistema invece è sempre crescente.
Sulla staffetta del lavoro tra anziano e giovane come in Lombardia, citata da Bonanni, la ritiene una valida esperienza perché supera la competizione: o lavoro io o lavori tu.

(newrimini.it)