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Lavoro, la Fornero difende la riforma. Bonanni: sgravi per chi assume

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gio 23 ago 2012 13:13 ~ ultimo agg. 00:00
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Fulvio Conti ha ricordato come i giovani italiani studiano come i francesi e tedeschi, ma non sempre bene indirizzati. C’è un eccesso di comunicatori, umanisti e letterati, ma un difetto di tecnologie. Un buon tornitore non sarebbe mai disoccupato, spiega Conti che racconta di avere fatto anche il fornaio. E a un recente concorso per panettieri a Milano c’era solo un italiano in mezzo a centinaia di stranieri. In questa perdita di passione per la professione le famiglie hanno grande responsabilità. E in Italia non si riece a far partire l’innovazione: abbiamo un terzo dei brevetti di Francia e Germania.
Per concludere con un indirizzo generale. le politiche industriali non possono farle i Tar. Anche i prossimi governi dovranno continuare nelal direzione di efficienza, serietà, trasparenza

Per Raffaele Bonanni che la riforma abbia interessato i tirocini è positivo. Quelli fatti dopo il titolo universitario erano una vergogna, servivano solo alle aziende.
E un richiamo alle famiglie, che devono smettere di sgravare le responsabilità dai giovani.
Come proposta, il credito di imposta per le imprese che assumono giovani e donne. ma anche contributi per“tutoraggi” da parte di lavoratori di prossima uscita dal lavoro che seguono, magari part time, nuovi inserimenti. Modalità già sperimentata in Lombardia.

Il ministro Fornero parte dalla riforma pensionistica: è dura, ammette, ma la si può leggere come un’importante operazione di ribilanciamento dei rapporti tra generazioni.
Non crea ricchezza, ma ha tolto debito pensionistico dalle spalle dei giovani.
L’invito è a pensare anche gli over 50 in prospettiva di lavoro: basta considerare già fuori dal mercato a quell’età.
Sul mercato del lavoro, dice, iL Governo è stato accusato di aver messo rigidità nell’entrata del mondo del lavoro, ma una delle più gravi piaghe del nostro paese è proprio il precariato dei giovani. Non vogliamo cancellare flessibilità, ma frenare il precariato.
Il senso della riforma sull’apprendistato è riconoscere una decontribuzione alle imprese che stabilizzano almeno in parte gli apprendisti, altrimenti è investimento perso.
Serve un lavoro con le regione, che hanno la competenza, per un monitoraggio contro i finti corsi e finti tutoraggi.
Bisogna insistere sul contratto indeterminato per lavoratori dipendenti. Non a vita, perché il mercato non lo concede, ma con le condizioni che il contratto si possa interrompere senza che il giudice imponga il reinserimento. Non è libertà di licenziamento, ribadisce il ministro, ma un riconoscimento delle ragioni delle imprese produttive.
Sulla riforma degli ammortizzatori sociali: è stata realizzata con poche risorse, ma va nella direzione dei giovani, Estende gli ammortizzatori ma ne limita la durata, basta con anni di assistenza pubblica. Gli ammortizzatori sociali sono legati all’occupabilità: vanno accompagnati dall’assistenza nella ricerca di una nuova occupazione. E abbiamo anche un miniAspi per i giovani, ricorda il Ministro.
Un’idea che va studiata: la riduzione della contribuzione per imprese che fanno bilancio del capitale umano, dimostrando di investire sui lavoratori.
Rivolgendosi a Bonanni: la Fornero ricorda che il Governo non può intervenire sulla struttura salariale per età. Un tema su cui riflettere: in Germania il salario segue la produttività, cresce e nell’ultima fase si abbassa. Nel nostro sistema invece è sempre crescente.
Sulla staffetta del lavoro tra anziano e giovane come in Lombardia, citata da Bonanni, la ritiene una valida esperienza perché supera la competizione: o lavoro io o lavori tu.

(Newsrimini.it)