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Icaro Sport

Baseball. Mazzotti e Imperiali fanno le carte alla finale scudetto

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Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 7 ago 2012 23:09 ~ ultimo agg. 00:00
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Rien ne va plus, le jeux sont faits. Lavoro di un anno sulla roulette di una finale al meglio delle sette partite. T&A San Marino-Rimini, fuori i secondi e giocatori in campo – si legge in una nota della T&A -. Grande baseball, questo è sicuro. Tempo per disegnare l’affresco di una stagione però ce n’è e ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere con Mauro Mazzotti.

Mauro, come avete vissuto il round robin?
“Con sensazioni alterne. Abbiamo iniziato benissimo con le due vittorie su Rimini, poi è stata sprecata l’opportunità di andare 3-0 in quella gara3 di domenica sera. Un fatto che ci siamo portati dietro anche per le prime due partite della serie con Nettuno, giocate non benissimo. Nella terza con la Danesi, invece, pur non essendo stata una gara esteticamente molto bella, siamo venuti fuori con voglia, grinta e
determinazione. Lì il nostro morale si è risollevato, poi è arrivato l’ottimo esordio con Bologna e infine le due partite del Gianni Falchi, match che ci siamo dovuti sudare perché i nostri avversari non hanno lasciato niente al caso”.

Cosa le ha fatto più piacere dal punto di vista tecnico in questa stagione?
“Inizio difficile per mille motivi, perché dovevamo reimpostare una squadra pensata in maniera diversa. Avevamo perso Granato e c’erano tanti punti interrogativi, dall’adattamento di Rodriguez a una squadra di vertice all’impatto di Bittar come interbase fino alla maniera con la quale sostituire Pantaleoni, infortunato.
Infine la panchina un po’ corta ma che una volta chiamata in causa ha sempre risposto, ad esempio con novità come Pulzetti. Tanti punti interrogativi che si sono trasformati presto in certezze”.

Quarta finale scudetto in cinque anni, bel risultato…
“Essere riusciti a imporsi è un dato di vanto per una società relativamente giovane a livello di fondazione e come squadra di vertice. Il difficile, per assurdo, non è vincere ma confermarsi in alto. Bisogna sempre fare le scelte giuste e non basta un anno fortunato”.

È derby con Rimini, cosa si aspetta dal contorno?
“Il pathos c’è, ma è più per la finale piuttosto che per il derby. I ragazzi si conoscono, sanno com’è l’ambiente e in molti casi c’è amicizia. La rivalità la fa il campo, quella è inevitabile che ci sia, così come è innegabile il campanile. Sarà una bella serie”.

Quale sarà la chiave tecnica principale?
“Tendenzialmente, a grandi linee, la serie si presenta coi loro lanciatori contro i nostri battitori e ogni squadra cercherà di colmare il gap nel settore in cui, in teoria, è sfavorita. Chi lo farà meglio probabilmente porterà a casa lo scudetto”.

Sarà anche agosto, ma la febbre sale e non potrebbe essere altrimenti. Non la temperatura corporea, intendiamoci. La febbre da derby, da finale, da gare decisive della stagione – si legge in una nota della società titana -. Italian Baseball Series alle porte, T&A San Marino-Rimini. Mille motivi per esserci già da venerdì a Serravalle per gara1, il pathos è già bello alto. Sentiamo allora uno dei protagonisti in campo, Francesco Imperiali.

Francesco, dal suo derby con Nettuno del 2011 a quello con Rimini del 2012. Pronto alla sfida?
“Prontissimo, non vedo l’ora di giocare venerdì prossimo. É un derby nuovo perché in finale scudetto non c’è mai stato, speriamo che ci si possa divertire e che soprattutto il pubblico risponda. Sarebbe bello vedere uno spettacolo sugli spalti come quello dell’anno passato, con tribune piene e tanta gente a tifare. Poi ci
penseremo noi in campo a dare il meglio”.

È stato un round robin caratterizzato da grande discontinuità da parte di tutte le squadre. La T&A, dopo due partite, sembrava avviata verso la strada giusta. Poi i tre ko di fila. Come avete vissuto quei momenti?
“Fino all’ultimo era vietato fare calcoli, sapevamo che si sarebbe potuto decidere il nostro destino nella sfida finale con Bologna di sabato sera e così è stato. La nostra arma in più? Decisamente la forza del gruppo. Se qualcuno di noi ha una giornata storta cerchiamo di sopperire con le prestazione di qualcun altro, aiutandoci a vicenda a seconda di chi ne abbia più bisogno. Senza contare che non eravamo affatto al cento per cento dal punto di vista delle condizioni fisiche, con i guai di Yepez e Reginato che ci hanno impedito di avere con noi due pedine molto importanti”.

Decisivo quel suo doppio che ha portato a casa i due punti del 4-1 sabato sera…
“Abbiamo tirato un sospiro di sollievo in una gara non facile. Bologna se l’è giocata e non ha lasciato nulla al caso. Noi abbiamo risposto e alla fine abbiamo vinto”.

Ora la finale con Rimini, cosa teme più di loro?
“Rimini ha un buon line-up e può colpire con chiunque dal primo al nono. Da parte nostra bisogna solo rimanere concentrati dal primo inning della prima partita fino all’ultimo out. Entriamo in campo e giochiamo”.

(Photo Credit: Pier Andrea Morolli/SKCS Sport Images)