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Icaro Sport

Baseball. La T&A San Marino si conferma campione d'Italia

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ven 24 ago 2012 23:59 ~ ultimo agg. 00:00
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Tra una doccia col secchio e un tappo di champagne che parte verso il cielo, è difficile distinguere
sentimenti, emozioni e valori tecnici di ragazzi che, fino a un attimo prima, erano concentrati a correre sul diamante – si legge in una nota della società titana -. È un’esplosione di gioia pura, una supernova di felicità che parte da Serravalle quando Francesco Imperiali infila la gran legnata sul centro destra che fa correre Chapelli. Siamo sul 4 pari nella parte bassa del nono e il contatto di Francesco è bello profondo: Chiarini, da campione quale è, ci prova, va col tuffo
disperato ma la palla cade. Chapelli, che si era fermato sulla seconda nella possibilità della presa al volo, riparte nella corsa, gira il cuscino di terza e si fionda verso casa. Dà tutto in quei 27 metri, il ‘Chapi’. Curva, sembra che giri largo, ma va, va, va fino a che non trova Angrisano sulla sua strada. Il catcher riminese
s’era messo lì in attesa della palla, ma la palla non c’è, l’assistenza non arriva in tempo. Chapelli allora può sorpassare l’avversario e andare a pestare quel benedetto piatto di casa base. È lì che si comincia con pianti e gioia, bandiere e premiazioni. È quello, il piede di Chapelli che pesta casa base, che significa 5-4
e secondo scudetto consecutivo, il terzo nella storia della T&A San Marino. E allora via con le danze, ma prima facciamo un breve riepilogo.

LA CRONACA. C’è stata una settimana per presentare questa gara6 e a livello mediatico si è detto di
tutto. Tutte cose giuste: T&A favorita perché c’è San-Tiago… si torna a Serravalle ma Rimini ha l’inerzia e non ha nulla da perdere… Chissà come reagirà San Marino dopo una settimana che seguiva due sconfitte consecutive… Si poteva vincere o perdere ma su quest’ultimo punto, se permettete, avevamo pochi dubbi.
La T&A ha una capacità di reazione straordinaria, l’ha dimostrato rinascendo come una fenice nella finale del 2011 e lo dimostra anche qui, a Serravalle, in gara6. I ragazzi vestiti per l’occasione in bianco attaccano la partita con grande voglia, sanno che l’asso sul monte non tradirà ma che, in ogni caso, si dovrà produrre
qualcosa nel box per portarla a casa. C’è Maza per Rimin e c’è soprattutto Carlos Duran per San Marino, nonostante una contrattura che obiettivamente ne limita i movimenti sull’esterno destro (Chapelli in mezzo). Catanoso sceglie di spostare Chiarini al numero 3 e di inserire Maza come cleanup, mentre Doriano Bindi inverte Yepez, terzo in battuta, e Duran, che passa dietro a Ramos al 5.

Primo inning con una valida per parte (Chiarini e Bittar), secondo invece con la squadra ospite già vicina al vantaggio. La T&A nell’occasione esce da una bella buca, perché dopo il doppio in apertura di De Biase e il singolo di Angrisano, le opportunità di salvarsi erano obiettivamente poche. Uomini agli angoli e zero out, ma sulla rimbalzante di Suadri, De Biase corre a casa ed è il primo eliminato, mentre Suardi è colto rubando e, dopo la base a Spinelli, Chaves finisce F9. Gran contatto quello di Chaves, molto simile a quello che impedisce a Mazzuca, nella parte bassa della stessa ripresa, di far avanzare sulle basi Duran (singolo).
Corradini però comincia a subire le mazze dei Titani e prende il singolo da Chapelli, ma soprattutto lo straordinario fuoricampo di Francesco Imperiali. Un lampo che squarcia la notte di Serravalle, una legnata tremenda, tre punti che indirizzano la partita verso il monte Titano (3-0).

Rimini però in questa partita inquadra discretamente Tiago, che al terzo subisce due valide ma senza punti (Maza batte in doppio gioco per chiudere la ripresa). Parte centrale di gara con pochi sussulti e poi al sesto inning altro piccolo allungo per San Marino. Il singolo di Yepez, con un out, fa scendere Corradini per
Pezzullo. L’impatto iniziale del rilievo non è dei migliori, col singolo di Ramos che fa avanzare Yepez in terza e la volata di sacrificio al centro di Duran che vuol dire 4-0. Discreto vantaggio. Tanta, tantissima sicurezza, ma al 7° accade quello che non ti aspetti. Le mazze dei Pirati si scatenano e Da Silva subisce quattro punti.
Non ha lanciato molto fino a questo punto, Tiago, ma la verve riminese ha per un attimo il sopravvento. Si comincia l’inning con una gran presa in tuffo di Mazzuca sulla rimbalzante di Angrisano, ma nell’assistenza verso la prima, il terza base della T&A lancia alto e commette un errore. Il problema è che dopo arriva una
grandinata di valide: quella interna di Suardi, il singolo a destra di Spinelli (4-1), quello di Chaves (4-2) e soprattutto il doppio del pareggio di Persichina, Un piccolo crollo, un castello che mostra qualche crepa e i brutti pensieri potrebbero affiorare. È qui che si nota, per l’ennesima volta, la capacità di riemergere della
T&A, la voglia di reagire, il senso per la battaglia. Da Silva fa battere male Chiarini e lascia al piatto Maza, riprendendo il filo del discorso dopo un attimo di titubanza.

Ora però è equilibrio estremo, tanto che anche la splendida cornice di pubblico ne risente. Rapsodico ed emozionato, il pubblico sugli spalti alterna momenti di gran tifo ad altri nei quali non può far altro che seguire le azioni assorto, quasi in silenzio, talmente tanta è la tensione. Al 7° non succede nulla, all’8° neanche, Da Silva conclude bene anche il nono e spera di non dover salire al 10°. Vorrebbe dire vittoria T&A…

È quello che accade. La grounder di Mazzuca è preda del guanto di Maza, con Chapelli che invece impegna lo stesso terza base riminese ma la sua legnata è troppo complicata da affrontare e si trasforma in un singolo interno. Catanoso decide per il cambio Patrone-Pezzullo, nel box Francesco Imperiali. Qualcuno ha parlato di clutch hitter? Eccolo qua l’esempio da Devoto-Oli. Eccolo in carne ed ossa Francesco Imperiali, simbolo vivente di come si possa risultare sempre decisivi. Va lunga la legnata di Francesco e Chapelli corre
verso la vittoria. Dug-out in campo, a casa base c’è un mucchio selvaggio. La T&A è Campione d’Italia per il secondo anno consecutivo. Scudetto meritatissimo, se permettete. Brindate ragazzi, sorridete al cielo. Gioite, ve lo siete meritato.

IL TABELLINO
RIMINI BASEBALL–T&A SAN MARINO 4-5

RIMINI: Santora ss (2/4), Persichina 2b (2/5), Chiarini ed (3/4), Maza 3b (0/4), De Biase dh (1/4), Angrisano r (1/4), Suardi es (1/4), Spineli 1b (1/3), Chaves ec (1/4).

T&A: Bittar ss (1/3), Avagnina es (0/4), Yepez 1b (1/4), Ramos dh (1/4), Duran (Pantaleoni) ed (2/3), Mazzuca 3b (0/3), Chapelli ec (2/4), Imperiali 2b (2/4), Albanese r (1/3).

RIMINI: 000 000 400 = 4 bv 12 e 0

T&A: 030 001 001 = 5 bv 10 e 1

PRESTAZIONE LANCIATORI: Corradini (i) rl 5.1, bvc 7, bb 0, so 2, pgl 4; Pezzullo (L) rl 3, bvc 2, bb 1, so 1, pgl 1; Patrone (r) rl 0.0, bvc 1, bb 0, so 0, pgl 0; Da Silva (W) rl 9, bvc 12, bb 1, so 5, pgl 3.

NOTE: fuoricampo di Imperiali (3p. al 2°), doppi di De Biase e Imperiali.

Il sogno finisce qui. Perché perdendo garasei sul diamante di Serravalle con uno strettissimo 5-4, i Pirati vedono interrompersi definitivamente la propria rincorsa al tricolore e, contemporaneamente, devono lasciare strada libera al San Marino, che si laurea così campione d’Italia per il secondo anno consecutivo – si legge sul sito dei Pirati -.

In quest’ultima sfida di finale, i neroarancio hanno avuto il cuore per recuperare una partita che, sotto 0-4 dopo sei riprese, sembrava ormai persa. E invece, grazie a un big da quattro punti al settimo, la squadra di Catanoso è riuscita a rimettersi in corsa ma, una volta ottenuto il pareggio, ha poi mancato il colpo di quello che sarebbe potuto essere il ko. Al nono, poi, il doppio walk off di Imperiali (già bestia nera dei Pirati con il fuoricampo da tre punti al secondo) ha consentito ai padroni di casa di piazzare il punto del definito 5-4. Bruciante epilogo a parte, i neroarancio possono soprattutto recriminare per non aver saputo indirizzare la sfida su binari favorevoli tra seconda e terza ripresa, quando alcune ingenuità sulle basi hanno frenato sul nascere le ambizioni dei riminesi.

I Pirati si vedono così superati al termine di una gara che li ha battere di più (12 valide contro 10) ma concretizzare decisamente di meno. Tra i migliori nel box, Chiarini con un gran 3/4 e il duo Persichina (2 rbi) e Santora con un paio di “hit” a testa.

Sul monte, invece, buona prova per Corradini nelle vesti di partente, col il pitcher ex Parma che è stato punito di fatto da un solo lancio, quello di Imperiali (ip 5.1 h 7 bb 0 so 2 er 4). Dietro di lui, ottimo rilievo per Pezzullo (ip 3.0 h 2 bb 1 so 1 er 1), mentre Patrone, appena salito sul monte al nono, ha incassato il doppio decisivo di Imperiali.

Peccato, ma comunque onore a questi Pirati che hanno saputo crederci fino in fondo.

La cronaca
T&A subito pericolosa in apertura, quando il lead off Bittar batte valido e poi ruba la seconda sullo strike out su Avagnina (con il duo Angrisano-Santora che non riesce a completare l’eliminazione per un soffio). Corradini però non si scompone e si cava egregiamente dagli impacci (innocua rimbalzante di Yepez e facile pop di Ramos su Maza). Dall’altra parte, comunque, ben più clamorosa è l’occasione sprecata dai Pirati, con De Biase che piazza contro il muro un gran doppio, mentre il singolo interno di Angrisano occupa gli angoli. Sulla battuta interna di Suardi, però, la difesa sammarinese ottiene l’out a casa base, mentre lo stesso Suardi è poi colto rubando con Spinelli nel box. Un vero peccato, perché poi il prima base riminese guadagna la base gratuita, con la volta di Chaves che non è però troppo fortunata.

Chi non fallisce, al contrario, sono i padroni di casa che, nella parte bassa del secondo, scappano via sul 3-0: tutto ha inizio dalle valide di Duran e Chapelli, con Imperiali che spedisce poi il lancio di Corradini fuori dal muro di sinistra per il vantaggio dei Titani.

Al terzo, purtroppo, i neroarancio continuano a sprecare, con i singoli consecutivi di Persichina e Chiarini che caricano gli angoli. La rimbalzante di Maza, però, finisce in doppio gioco. Due riprese più tardi, invece, Santora batte un singolo al centro e, cercando di sfruttare un’incertezza di Chapelli, tenta di raggiungere senza gloria il cuscino di seconda.

Dopodiché non accade più nulla fino alla parte bassa del sesto, quando la valida di Yepez mette fine alla partita di Corradini, rilevato da Pezzullo. A dare il benvenuto al neo entrato ci pensa quindi Ramos con un singolo, con la successiva volta di Duran che significa 4-0.

Al cambio di campo, finalmente, l’attacco dei Pirati si sveglia, e lo fa con gli interessi, piazzando il big inning da quattro punti che riporta la sfida in parità: tutto ha inizio dall’errore di Mazuca su Angrisano, con il singolo interno di Suardi e la valida di Spinelli che valgono il primo punto neroarancio. Il raddoppio porta invece la firma di Chaves, il cui singolo confeziona il 4-2. Dopo il perfetto sacrificio di Santora, ci pensa quindi Persichina con una gran valida a destra a siglare il 4 pari. La successiva rimbalzante di Chiarini mette così il punto del potenziale vantaggio in seconda, peccato però che Maza finisca al piatto.

Con l’equilibrio ristabilito, la sfida procede senza più sussulti fino al nono, quando la T&A piazza la zampata decisiva: il singolo interno di Chapelli, infatti, consiglia a Catanoso di rilevare un ottimo Pezzullo con Patrone, che purtroppo viene subito accolto dal doppio di Imperiali sul quale Chiarini tenta senza fortuna la gran presa in tuffo. La disperata assistenza a casa base, poi, non è sufficiente e Chapelli può così segnare il punto della vittoria.

Grazie lo stesso.

LE INTERVISTE A DORIANO BINDI, FRANCESCO IMPERIALI (MVP) E THIAGO DA SILVA:

DORIANO BINDI

Pace, amore e gioia infinita. Mica per citare a caso canzoni più o meno note, solo per provare a descrivere i contorni di un sentimento comune che aleggia dalle parti di Serravalle. È festa grande per il terzo scudetto della storia sammarinese, il secondo consecutivo. La T&A brinda a una grande stagione e allora sentiamo cos’hanno da dire i protagonisti dell’ennesima impresa. Due chiacchiere con Doriano Bindi.

“Una vittoria incredibile, una soddisfazione immensa, c’è poco da dire. Quando ho visto quella palla colpita da Imperiali partire forte verso gli esterni non ho pensato a nulla, eravamo tutti col fiato sospeso. Chiarini c’ha provato e ha tentato la grande giocata ma non è riuscito a completare l’out. Quando ho visto che Chapelli stava arrivando a casa… Beh, lì le emozioni erano a mille”.

Sul 4-0 sembrava obiettivamente andata…
“Avevamo un grande vantaggio ma abbiamo dovuto soffrire fino in fondo. Questo è il baseball e questa è soprattutto un’altra dimostrazione di come questa squadra non molla davvero mai. Reagire dopo quel 4-4 vuol dire mostrare carattere: l’inerzia era tutta dalla loro parte e invece siamo stati lì, attaccati al match”.

Campionato fantastico…
“E dire che abbiamo avuto parecchi infortuni e la squadra è stata raramente a posto dal punto di vista fisico. Però eravamo uniti e alla fine ce l’abbiamo fatta. Una squadra cambiata rispetto al 2011, anche più forte sul monte”.

A chi dedichi lo scudetto?
“A mia mamma che non c’è più. E ad Alberto Antolini”.

FRANCESCO IMPERIALI:

L’mvp sta tutto in quelle due stilettate che hanno deciso la partita. In quel fuoricampo da tre punti che aveva portato la T&A sul 3-0 e in quel doppio che ha battuto a casa il punto della vittoria al nono. Inevitabile, e giustissimo, che il trofeo che premia il most valuable player delle finali, in altre parole il miglior giocatore, vada a Francesco Imperiali.

Francesco, puoi descrivermi le emozioni che stai provando?
“No no, difficile, siamo ancora pieni di adrenalina e siamo felicissimi. Un’emozione incredibile, pazzesca. Complimenti a tutta la squadra, abbiamo vinto tutti assieme questo scudetto”.

Dopo la doppietta di Rimini questa gara6 aveva diverse incognite, invece avete reagito alla grande…
“Complimenti in questo senso allo staff tecnico e alla dirigenza. Ci sono stati un paio di incontri importanti, abbiamo parlato e ci siamo rilassati. Sapevamo di essere comunque in vantaggio nella serie, anche dopo gara5, e alla fine ci siamo aggiudicati lo scudetto”.

Nell’ultima partita sei stato semplicemente decisivo…
“Doppio, singolo o quello che è alla fine poco importa, su quell’ultima battuta sarei stato contento in ogni caso purché ‘Chapi’ fosse riuscito ad arrivare a casa. Sul 3-0 e poi sul 4-0 avevamo un chiaro vantaggio, ma Rimini ha reagito bene e non potevamo aspettarci che fosse tutto facile. Ancora una volta non abbiamo mollato e abbiamo avuto ragione”.

Sei giustamente mvp…
“Una bella sensazione, ma siamo tutti mvp: staff, dirigenza e giocatori. In gara6 anche il pubblico è stato grandissimo, è sicuramente molto bello giocare in una cornice così”.

Cos’ha in più questa squadra rispetto a quella dell’anno scorso?
“Di sicuro siamo stati parecchio sfortunati a livello di infortuni, ma abbiamo messo insieme strisce di vittorie importanti e siamo risaliti fino alla testa della classifica. Un’annata incredibile”.

A chi dedichi lo scudetto?
“A chi ha creduto in me fin dall’inizio portandomi qui a San Marino e a tutti. È una vittoria fantastica”.

TIAGO DA SILVA:

Eccolo il Tiago raggiante, il campione supremo, il lanciatore che si fa beffe delle rimonte avversarie e tira dritto anche dopo le difficoltà. Un’altra partita completa di Da Silva significa scudetto a San Marino.

Tiago, non è stato tutto facile…
“Normale che possa essere così, ma è stata un’emozione grandissima.. Siamo andati subito sul 3-0 grazie al fuoricampo di Francesco, poi abbiamo messo un altro mattoncino al 6° inning. Rimini però è stata brava a crederci, mi hanno fatto parecchie valide e al 7° hanno recuperato. È stato bravissimo Persichina, ha sempre letto bene i miei lanci e ha messo a segno quel doppio per il 4 pari”.

Poi però a reagire sei stati tu…
“Ci credevo. Sapevo che qualche punto sarebbe potuto anche arrivare ma non mi sono demoralizzato. È stata una vittoria incredibile, arrivata proprio alla fine”.

L’mvp è Francesco Imperiali…
“Giusto così, quel fuoricampo da tre punti ci ha mandato subito in vantaggio, poi quell’ultima valida ci ha permesso di gioire per lo scudetto. Francesco ha giocato benissimo e si è meritato il trofeo”.

È uno scudetto da ricordare…
“Era un derby e giocavamo contro Rimini, ma tra noi giocatori delle due squadre tutto sommato c’è sempre stato un ottimo rapporto”.

Quale è stato il momento più difficile?
“Questa partita e, andando indietro, magari anche quella con Bologna. L’ultima di Round Robin, quella che poteva portarci in finale o farci finire la stagione”.

A chi dedichi il successo?
“Nel 2011 la dedica è stata per il mio bimbo, adesso dedico la vittoria prima di tutto alla mia famiglia in Brasile, poi a tutti i compagni di squadra, alla società e ai tifosi. È stato bellissimo”.

(Photo Credit: Pier Andrea Morolli/SKCS Sport Images)