Dava appuntamento al bar per mettersi d’accordo sulla quantità e le modalità di rifornimento di cocaina. Sabato notte, ad aspettare lo spacciatore in un noto bar di Marebello, insieme ai clienti, c’erano anche i poliziotti. La squadra mobile di Rimini, sezione antidroga, ha arrestato un albanese di 37 anni e la sua compagna, un ucraina di 30. In macchina, l’uomo, nullafacente, separato da una donna italiana con cui ha due figli e con la quale risideva a Coriano, aveva 20 dosi di cocaina nascoste in un pacchetto di sigarette. Nella casa in cui conviveva con la nuova compagna, in via Marebello, sono state trovate altre 20 dosi in un portagioie e, in un pacco di pasta due ‘sassi’ di cocaina. 200 grammi in tutto, che sul mercato avrebbero fruttato almeno 60.000 euro. In camera da letto c’erano 3.000 euro in contanti. La donna, cameriera in un ristorante, si è giustificata dicendo che quelli erano i suoi stipendi e che non sapeva nulla della droga che aveva in casa. Sono stati arrestati per spaccio in concorso. Lui era sfuggito agli arresti dell’operazione ‘white solution’ nel novembre 2011, in cui finirono in carcere 5 degli otto componenti di una banda di spacciatori albanesi che si riforniva nell’hinterland milanese e che, spacciava tra Rimini e Pesaro. La base operativa era un bar di Marina centro, dove la droga era nascosta nelle fioriere.
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