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Rimini Sanità

Tagli alla sanità. La Cgil si mobilita: 20mln in meno nel 2013

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sab 21 lug 2012 11:45 ~ ultimo agg. 00:00
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Per quanto riguarda la provincia di Rimini il taglio è stato ipoteticamente fissato in 20 milioni di euro per il 2013, mentre, per quanto riguarda la definizione dei posti letto nelle strutture ospedaliere in base alla popolazione, si passerà da 4,6 a 3,6 ogni mille abitanti. Lunedì il sindacato metterà in atto volantinaggi davanti all’anagrafe Comune, al CUP e agli uffici amministrativi AUSL e all’Ospedale Infermi. Dalle 16.30 sarà anche allestito un gazebo in piazza Cavour.

Gli effetti dei “tagli lineari” sulla sanità secondo la CGIL di Rimini

Gli effetti sul tessuto sociale, economico e sul mondo del lavoro pubblico, saranno devastanti, e metteranno in discussione il diritto alla salute così come finora lo abbiamo conosciuto.
Con queste azioni l’intero sistema dei diritti, parte fondante della tenuta sociale di un territorio come il nostro, rischia concretamente di non essere più lo stesso. Dopo le “controriforme” delle pensioni e del mercato del lavoro, si attacca frontalmente il diritto alla salute, ma anche il lavoro pubblico, il trasporto pubblico, in sostanza si colpisce l’intero stato sociale.

Oltre a prevedersi in Emilia Romagna ricadute pesanti sui posti di lavoro per medici, infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari ecc. e tagli del 20% ai posti letto, i 20 milioni in meno previsti per il territorio riminese ridurranno prestazioni e qualità del servizio sanitario così faticosamente costruito. Questo comporterà un minore investimento nella prevenzione, un ritardo nei tempi di completamento dei presidi ospedalieri e dell’acquisto delle tecnologie necessarie per il loro funzionamento, un allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.

Occorre, anche alla luce di ipotesi circolate rispetto al futuro della aziende sanitarie romagnole, che le conferenze sanitarie territoriali, a partire da quella riminese, sappiano cogliere i reali bisogni dei cittadini e in base a questi definire politiche conseguenti intervenendo sui reali sprechi e le inefficienze e non indistintamente mettendo a rischio la salute dei cittadini.

E’ necessario contrastare con la massima fermezza i tagli lineari del Governo Monti, perché interventi così pesanti non solo danneggiano i cittadini, ma mettono in discussione il patto sociale che intercorre tra cittadini e Stato.