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Meteo Provincia

Previsioni contestate. Dalla tecnologia imperfetta alla filosofia del marsupio

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gio 26 lug 2012 16:52 ~ ultimo agg. 00:00
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le previsioni sbagliate hanno compromesso il week end, lamentano, e non è la prima volta.
Era successo, ma all’inverso, anche per la Notte Rosa, con quel temporale che si è scatenato alle 19.30 e che ha fatto venire i brividi a tanti già di rosa vestiti. Le previsioni parlavano di tempo variabile, al massimo con qualche debole pioggia. Che poi tanto moderata non è stata, scarichi fognari alla mano. Ma all’indomani non ricordiamo levate di scudi contro quella previsione inesatta.

La questione esiste, nessuno lo nega: fare previsioni, come confermano gli stessi meteorologi, non sarà mai una scienza esatta per quanto il progresso abbia fatto passi da gigante. Il fatto é che, rispetto a qualche tempo fa, non c’è più bisogno di aspettare Bernacca prima del telegiornale della sera. Le previsioni sono sul telefonino, ora per ora, città per città e persino frazione per frazione. Un’accessibilità totale che dà anche un’illusione di un’affidabilità totale, impossibile specialmente a medio-lungo termine. Il problema resta quel margine che la natura, accidenti a lei, si tiene per sé. E che non scomparirà neanche con un sito ad hoc per la Romagna.

Che fare, allora? Magari far sapere ai nostri turisti che la nostra è una Riviera dove c’è da fare anche quando piove. Molti di noi, da ragazzini, quando pioveva si chiudevano in sala giochi. Peccato che oggi siano diventate sale slot. Oggi la soluzione, piaccia o no, sono soprattutto i centri commerciali. Succede anche sulle Dolomiti che nei giorni di pioggia i clienti chiedano agli albergatori dov’è il centro commerciale più vicino. Fermo restando che studiare altro non sarebbe male: parcheggi gratuiti in centro per i turisti quando piove? La buttiamo lì senza impegno.

Oppure un ombrello come gadget negli alberghi invece delle ciabattine. Se non il vecchio marsupio, quello triste e pieghevole con gli elastici che le nostre mamme ci mettevano nello zaino al campeggio delle medie. Fuori moda dai tempi di Bernacca, quando partivi attrezzato perché non si sa mai che venga a piovere.

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