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Cronaca Rimini

Operazione Ceres. Spaccio gestito da giovani, spesso incensurati e modi spicci

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lun 2 lug 2012 14:04 ~ ultimo agg. 00:00
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Il nome, operazione “Ceres”: perché una bottiglia della nota marca di birra era, in codice, una dose di cocaina o hashish. Il bar Euro di San Giuliano, oggi chiuso, era il punto di riferimento.
Il raggio d’azione arrivava anche in Lombardia, a Roma e Foggia. Quella sgominata dai Carabinieri dopo indagini partite nel 2008 non è una vera banda, ma un’organizzazione orizzontale. Tanto che gli arresti sono avvenuti per concorso, e non per associazione. Ma aveva un giro importante: quasi 200 i clienti identificati. E con quantità importanti: tre di loro, i più attivi, erano capaci anche di transazioni da 5-600 grammi di cocaina.
18 le misure eseguite questa mattina: otto in carcere, quattro ai domiciliari e cinque con obbligo di dimora. Riguardano in gran parte giovani riminesi e spesso incensurati. Le età vanno dai 23 ai 40 anni.
Due gli stranieri arrestati, un albanese e un bulgaro. E tre i lombardi, riferimento per il rifornimento di droga: tra loro, spicca il varesino Massimo Leoni.
A Rimini non c’era un capofila, ma alcuni si segnalavano per i loro modi spicci. Esperti di thai box, non si son fatti problemi a rompere il setto nasale a uno spacciatore inadempiente. Prima di questa mattina, le indagini avevano portato a 19 arresti, 13 nei confronti di italiani, e al sequestro di 580 grammi di cocaina, 2.600 di hashish e oltre 7.000 euro. L’operazione di questa mattina ha coinvolto un centinaio di militari, con elicottero e unità cinofile.

(nella foto, un momento dell’operazione di oggi)