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Politica Provincia

Lombardi (Pdl): unione province non obbligatoria, servono più funzioni

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mer 25 lug 2012 13:03 ~ ultimo agg. 00:00
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A spiegarlo è il consigliere regionale del PdL Lombardi che ricorda anche come l’accorpamento delle province romagnole non è obbligatorio. Secondo il consigliere del Pdl l’ipotesi potrebbe avere senso solo a determinate condizioni: in primis ulteriori competenze trasferite dalla regione oltre a quelle previste dallo Stato (che sono ambiente, trasporti e viabilità).
Altro tema delicato, spiega Lombardi, è quello delle partecipazioni societarie “che mi sembra semplicistico – dice – liquidare pensando a fusioni o di trasferirle tout court alla nuova Provincia unica.”
Importante sarà poi capire il destino di Questure, Prefetture e tutti gli altri enti periferici che secondo il consigliere del PdL “dovranno essere ripensate in base alle reali esigenze del territorio e non potranno essere semplicemente abolite”.
L’ultimo aspetto è quello della elezione degli organi provinciali: “se, come è previsto oggi, saranno enti di secondo grado – spiega Lombardi – cioè eletti dai consigli comunali, l’attuale provincia di Rimini (27 Comuni) sarà sovrarappresentata e l’attuale provincia di Ravenna (18 Comuni) sottorappresentata, il che non sarebbe negativo, soprattutto se il nuovo capoluogo fosse Ravenna.” “Nel caso invece di elezione diretta degli organi provinciali, oggi esclusa, l’architettura istituzionale – conclude – sarebbe più corretta, ma la rappresentanza della attuale provincia di Rimini sarebbe frustrata dai numeri della sua popolazione.”