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Il nuovo welfare: presa in carico 'leggera', casa dei babbi e albergo sociale

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mar 10 lug 2012 13:10 ~ ultimo agg. 00:00
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Cinque delibere, per un pacchetto di un milione di euro circa, per avviare una nuova fase del welfare. L’ispirazione è quella del piano strategico. Il filo conduttore, sintetizza l’Amministrazione, è il passaggio dall’assistenzialismo al welfare delle capacità. Ancor più con la crisi, occorre evitare che chi è in difficoltà si sieda e allora, spiega l’assessore Lisi, l’Amministrazione deve studiare tutte le soluzioni possibili ma anche educare ognuno a tirare fuori le sue capacità.

La delibera più articolata prevede una presa in carico “leggera” per sette nuove categorie. Madri sole con figli minori, invalidi civili oltre il 75%, ex detenuti residenti, padri separati che mantengono i figli, persone in condizioni di disagio psico-sociale, ultra 50enni e ultra 55enni che hanno perso il lavoro.
Le forme di sostegno sono il reinserimento lavorativo, interventi sul disagio abitativo e, solo per alcune categorie, contributi economici una tantum. La residenza, da periodi più o meno ampi, è un requisito fisso, per evitare la caccia al contributo da fuori.
Ci sono contributi per le famiglie disagiate sotto sfratto e c’è la Casa dei Babbi, un residence in affitto dall’Asp Valloni in via Graf, zona Lagomaggio, con 8 alloggi e ampi spazi comuni. Il comune contribuisce per l’affitto con 120.000 euro su quattro anni. I padri pagheranno 150 euro al mese. Gli accessi saranno definiti insieme agli assistenti sociali. E c’è l’albergo sociale: un progetto che prevede il coinvolgimento di una realtà del terzo settore che accetti la sfida di gestire una struttura utilizzando persone in difficoltà. Il Comune si terrebbe una decina di posti per emergenze, ad esempio famiglie sotto sfratto che sarebbe troppo costoso mandare in residence. Il contributo del Comune è di 150.000 euro.

(Newsrimini.it)

Nella foto, lo stabile di via Graf destinato alla Casa dei Babbi