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Politica Rimini

Giovedì Consiglio Comunale su lavoro stagionale sfruttato. Diretta su Icaro TV

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mer 4 lug 2012 13:49 ~ ultimo agg. 00:00
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Alcune realtà come l’assemblea permanente “Rimini costruiamo l’alternativa” organizzano in concomitanza della seduta un nuovo “cacerolazo” con pentole e coperchi per contestare la riforma del lavoro del ministro Fornero.

(Il programma completo della seduta)
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Il documento delle segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL

Il Paese, i Territori hanno bisogno di crescere , hanno bisogno di lavoro di nuova e buona occupazione di legalità ed equità, è una ossessione che CGIL CISL e UIL da tempo vanno affermando , senza una nuova crescita , senza un nuovo e compatibile sviluppo senza una nuova ricchezza da ridistribuire equamente non si uscirà dalla crisi.

Il fenomeno del lavoro irregolare e sommerso, come evidenziato da tutti i dati in possesso confermano se mai ce ne fosse ancora bisogno che il fenomeno ha dimensioni ampie e strutturali ed è presente in più settori. Il sommerso determina sfruttamento e maggior profitto ma è anche un elemento di competitività sleale esercitata da chi ne fa uso. Il sommerso come l ‘evasione fiscale è una costante strutturale di parte della nostra economia che la crisi in atto amplifica .

Se da un lato la stagione turistica diventa una opportunità, dall’altro fa emergere, amplifica e conferma il problema del lavoro nero e irregolare , come descritto dagli uffici ispettivi . Ma una attenzione va posta anche ai fenomeni di caporalato in edilizia e non solo , che cominciano ad essere presenti nella nostra città, come le stesse cronache riportano.

Va aggiunta la piaga dell’evasione fiscale, tristemente nota e diffusa nella nostra provincia. Nelle classifiche nazionali, Rimini figura nelle prime posizioni, circa 20.000 € la media delle dichiarazioni dei redditi Riminesi.

L’evasione e il lavoro irregolare sono due problemi strutturali che la provincia si trascina da troppo tempo, ed i fenomeni sono talmente noti e culturalmente tollerati da troppo tempo e da tutto il sistema tanto che autorevoli personaggi del mondo istituzionale e imprenditoriale, hanno dichiarato non molto tempo fa , senza pudore, che una dose di evasione e irregolarità, serviva alla nostra economia.

L’evasione, il lavoro nero e irregolare vanno aggrediti e non possono essere solo un problema del sindacato, tutto il sistema dovrebbe far quadrato contro questi fenomeni, che, tra l’altro, in tempi di crisi possono produrre effetti pericolosi e devastanti per un territorio.

L’evasione e le irregolarità sottraggono risorse alla collettività, drogano il mercato e mettono fuori concorrenza le aziende sane, lasciano i lavoratori senza contributi, senza diritti, senza sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. L’evasione e il lavoro nero aprono le porte alla criminalità. Non esiste comunità senza legalità è senza prelievo fiscale, giusto e proporzionato. Rispetto delle regole, controlli, cultura della legalità. Per il sindacato sono una priorità e ne siamo un presidio forte .

Allora :

Continuare e implementare a promuovere come si sta facendo insieme alla Provincia di Rimini ed a tutti i soggetti preposti, la cultura della legalità e della sicurezza nelle scuole, ogni anno 400/500 alunni che si “apprestano” ad entrare nel mondo del lavoro vengono formati ed informati dei loro diritti e del valore della legalità

Abbiamo voluto e contiamo di sottoscrivere nei prossimi giorni il Protocollo sugli appalti pubblici in edilizia , onde evitare la logica del massimo ribasso, per la regolarità , le applicazioni contrattuali e per far crescere e lavorare le aziende sane , protocollo che vogliamo estendere a tutti gli appalti ed a tutti i settori ( il durc, gli indici di congruità, la regolarizzazione dei lavoratori giorno, il tesserino di riconoscimento nei cantieri, le white list delle imprese virtuose e la responsabilità sociale d’impresa

continuare ad implementare la formazione ed informazione sulla sicurezza luoghi di lavoro, A tale scopo va posto l’obbiettivo di applicare quanto previsto dal Dlgs 81 in materia di sicurezza e salute dei lavoratori

moltiplicare le ispezioni ed i controlli serve una politica del presidio del territorio e di efficace repressione alla illegalità, attraverso il coordinamento e il potenziamento degli uffici ispettivi e la il tavolo prefettizio per coordinare l’attività ispettiva

Continuare nella contrattazione territoriale e sociale come abbiamo fatto e che stiamo svolgendo, chiedendo a tutti i Comuni di attivare accordi con l’Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza per svolgere la lotta all’evasione fiscale, accordi che molti Comuni hanno già attivato

La piena applicazione del protocollo provinciale su sviluppo e competitività 2012/2013.

Il sostegno e accesso al credito da parte delle imprese e famiglie , per pagare gli stipendi ed i contributi dei lavoratori e perché esse non diventino prede di dinamiche illegali e distorsive del sistema di bisogni di liquidità.

La riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio turistico produttivo del nostro territorio , la sua ecosostenibilità il risparmio energetico la norme antisismiche e antincendio, la mobilità diffusa e sostenibile

La necessità di nuovo e buon lavoro e nuova occupazione e di una crescita alta che implichi la necessità di forti professionalità che è uno dei modi più efficaci culturalmente e professionalmente per combattere il lavoro irregolare , nero o grigio che esso sia .

CGIL CISL e UIL di Rimini ne fanno della lotta allo sfruttamento e al sommerso da sempre una priorità , ci sono già luoghi e strumenti istituzionali e non , per potere combattere e affrontare il fenomeno , occorre applicare quanto già definito e sottoscritto, pertanto chiediamo alle Istituzioni alle associazioni di categoria , agli organi di vigilanza , alla politica tutta quanta di recuperare il ritardo di decenni, sul fronte del lavoro della legalità e della sicurezza, di fronte ad una crisi di portata inimmaginabile sino a qualche anno fa.

Rimini 4 luglio 2012 per CGIL CISL UIL RIMINI
Graziano Urbinati Massimo Fossati Giuseppina Moroll
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Il documento di Rimini costruiamo l’alternativa

Nel tempo della crisi, costruiamo un nuovo stato sociale contro il lavoro schiavistico
Dal settembre del 2008 è manifesto che il modello sociale del liberismo economico non è sostenibile. L’ideologia dominante, invece, impone di continuare a praticare la medesima politica sostenendo di combattere la crisi tagliando le spese per la sanità, lo stato sociale e l’istruzione di ogni grado.
Convochiamo un cazerolazo in un ottica propositiva per giovedì 05 luglio alle ore 18:00
Proponiamo di incrementare il fondo per l’assistenza sociale, per la disabilità e per aiutare i giovani e il ceto medio ad acquistare una casa o pagare un affitto, senza cercare l’appoggio dello “stato sociale delle famiglie”. In questi giorni a Rimini, come in tutta Italia, sono comparsi i banchetti per istituire un Reddito di Cittadinanza, nel nostro paese come nella maggiora parte delle nazioni europee.
Il Reddito di Cittadinanza potrebbe aiutare chi intende realizzare un progetto lavorativo positivo, come il lavoro di cura delle persone e l’assistenza sociale, garantendo la garanzie di un’entrata basica, oltre alla discontinuità dei progetti approvati o dei finanziamenti pubblici. Dall’altro il Reddito di Cittadinanza potrebbe esser un primo strumento per i cittadini italiani per sottrarsi ai lavori paraschiavistici, diffusosi in tutta Italia nell’ultimo decennio. Nel territorio riminese richiediamo l’istituzione immediata di un fondo ad hoc per sperimentare un reddito di cittadinanza su base comunale che aiuti e protegga tutti i lavoratori “gravemente sfruttati” che intendano denunciare il proprio sfruttatore, con le seguenti condizioni: obbligati a lavorare più di 70 ore alla settimana, mancanza di giorno libero e salario orario inferiore ai 6 euro all’ora. Sosteniamo che tale operazione sociale possa incrementare le entrate frutto dell’operatore dell’Ispettorato del Lavoro e dell’INPS. Dall’altro consideriamo che sia doveroso sostenere l’assistenza dei lavoratori stagionali con circa il 20% dei proventi della tassa soggiorno.
Il Cazerolazo sarà contro la riforma del Lavoro Fornero.
Tale riforma ha capacità di intervenire su tutti i lavoratori permanenti e precari, destruttura i diritti del lavoratore all’interno dell’azienda e rende più poveri tutti i cassaintegrati e lavoratori stagionali, tagliando l’attuale stato sociale esistente. Diversi sindacalisti hanno sostenuto che lo Statuto del Lavoro ha determinato l’ingresso della Costituzione nelle fabbriche, per cui possiamo sostenere che in questi giorni grazie alla Fornero e alla politica di Marchionne si stia collocando la nostra Magna Carta fuori dalle aziende. La classica “Disoccupazione a Requisiti Ridotti” viene resa molto più misera dalla Riforma del Lavoro, per i partiti che appoggiano il governo Monti hanno inteso rendere più poveri tutti gli stagionali che sono impiegati negli stabilimenti balneari e negli alberghi della Riviera Romagnola. Ogni anno nella Provincia di Rimini circa 13.800 lavoratori stagionali presentano la domanda per la disoccupazione a requisiti ridotti. Dal prossimo settembre i periodo lavorativo necessario per avere il diritto all’assegno di disoccupazione passerà dai 78 giornate lavorative alle 13 settimane. Si andrà verso una riduzione del 50% del contributo. Inoltre la definizione della MINI-ASPI, determina il rischio di percepire l’assegno, in modo irregolare perdendo tale aiuto un anno ogni due. E’ quindi legittimo ipotizzare che nel territorio riminese si andrà a perdere diverse decine di milioni di euro, determinando un impoverimento generale, e particolarmente grave per le famiglie dei lavoratori stagionali del turismo. Questa è la volontà degli amministratori dei principali Partiti Politici: risolvere la crisi rendendo più povera la popolazione riminese.
Per la legalità come strumento di equità sociale e contro la retorica della legalità della classe dirigente.
Nella maggioranza delle imprese turistiche del territorio riminese non è rispettato il contratto nazionale di categoria. Per cui il venir a meno del principale strumento di limitazione dello sfruttamento ha determinato condizioni paraschiavistiche. Lo stato di gravità della situazione non è negato da nessun amministratore, tra cui l’Assessore Rossi e il Sindaco A. Gnassi. Nelle settimane passate non è stato messo in campo nessuno sforzo reale per realizzare un consiglio comunale aperto ai contributi di Istituzioni (Direzione Provinciale del Lavoro e Guardia di Finanza) sindacati ed associazioni. La Giunta Comunale si limita ad evocare passate convenzioni o un metafisico “patto sociale”. Per cui se gli amministratori di maggioranza non avanzeranno proposte concrete e non metteranno in campo denari e risorse umane per combattere il lavoro gravemente sfruttato significherà che si stiano schierando con gli sfruttatori che praticano l’illegalità per incrementare il livello di sfruttamento. Significherà che il concetto di “legalità” è stato funzionale in questi anni a creare nuovi nemici e limitare le lotte sociali, ma non deve esser agevolata se alimenta la “giustizia sociale”. Noi nei nostri interventi prenderemo posizione a favore dei lavoratori stagionali: i dipendenti degli alberghi che lavorano circa 80 ore alle settimane per 1200 euro al mese, ai camerieri che vengono assunti con i contratti a chiamata per sperimentare nuove forme di lavoro nero, ma anche ai marinai di salvataggio che non si vedono rinnovato il contratto. E in generale per tutti i lavoratori e disoccupati, resi più poveri e deboli dalla Riforma Fornero.
Il suono delle nostre pentole suonerà l’inno per tutti coloro provano lo sdegno per la realtà delle cose ed hanno il coraggio per cambiarle.
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L’intervento di Fabio Pazzaglia, consigliere di SEL – Fare Comune:

Per la prima volta il Consiglio di
Rimini si occupa in modo esclusivo di questo tema; sarà l’occasione per portare in aula idee, critiche, proposte su un tema che coinvolge tutta la riviera. Le caratteristiche strutturali del lavoro stagionale nelle aziende turistiche che sfruttano i lavoratori sono oramai di pubblico dominio: violazione sistemica del Contratto Nazionale del Lavoro nel Commercio, mancanza del giorno libero, numero di ore lavorative doppie rispetto al contratto, paga oraria inferiore ai 5 euro, elementi di lavoro paraschiavistico. Le nostre proposte: istituzione di un tavolo permanente tra Enti pubblici, Sindacati, il Direzione Territoriale del Lavoro, Guardi di Finanza e categorie dei datori di lavoro sul tema del lavoro gravemente sfruttato nel settore del turismo per individuare parametri di sfruttamento dei dipendenti (ad es.: paga oraria inferiore ai 5 euro, orario settimanale superiore alle 65 ore, ecc.) che una volta rilevati, obblighino l’azienda ad autocorreggersi pena la chiusura. Contro l’evasione strutturale dei contributi lavorativi. Per sostenere i lavoratori che vogliono denunciare le illegalità subite, attraverso il potenziamento dell’attività degli sportelli di ascolto e supporto. Per implementare servizi già esistenti sul territorio come il Progetto “Oltre la strada” dedicato a persone vittime di grave sfruttamento e coordinato dall’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Emilia Romagna. Per redigere una lista nera delle aziende con alto livello di sfruttamento, tramite i risultati dei controlli della DTL e delle vertenze dei sindacati. Per istituire insieme ad imprenditori virtuosi nel settore turistico il “Marchio di qualità”. Di tutto questo e di molto altro parleremo giovedì prossimo in Consiglio Comunale, un appuntamento per certi versi storico. Invitiamo la cittadinanza a partecipare.