Il giovane aveva portato via alla ragazza il cellulare, l’aveva chiusa in casa, impedendole di vivere una vita normale. Aveva anche aggredito il suo nuovo ragazzo e il bidello della scuola frequentata dalla giovane. Ai domiciliari era però riuscito, facendo leva sul senso di colpa della ragazza, a farla andare a casa sua costringendola a firmare una dichiarazione, scritta da lui, che ritrattava le accuse che gli aveva rivolto. A scoprire la verità i carabinieri a cui la ragazza, sostenuta dai genitori, si era rivolta.