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Corso Scienze Infermieristiche gestite dal Malpighi: l’allarme di Bulletti

A lanciare la riflessione è il vicepresidente della provincia Carlo Bulletti, che si rivolge alle istituzioni locali per un impegno effettivo sulla presenza di Qualità della Vita a Rimini.

L’intervento di Bulletti:

“Quel corso poteva rappresentare un pezzo importante all’interno dello scacchiere di Scienza della Qualità della Vita, unico Dipartimento che la programmazione dell’Ateneo bolognese ha riservato per Rimini.
Questa, al di là delle motivazioni già annunciate e della sostanziale immutabilità dell’ubicazione (le lezioni continuano a tenersi nella sede di Rimini) , rischia di essere interpretato negativamente da un territorio come il nostro che comunque ha investito e continua a investire consistenti risorse economiche sulla sua università, consapevole della strategicità della stessa nello sviluppo della nostra area.
Se la scelta di avere l’istituendo Dipartimento di Scienza della Qualità di Vita permette di rafforzare il relè tra vocazioni del territorio e specializzazione accademica, essa deve essere sostanziata e rafforzata attraverso corsi e corpo docente di livello. In questo senso, proprio il passaggio di Scienze Infermieristiche da Rimini al ‘Dipartimentone’ bolognese potrebbe causare anche la perdita dei finanziamenti per la promozione accademica del corpo docente fino a ieri chiamato a trasferirsi a Rimini, rischiando di perpetuare il circolo vizioso della ‘scarsità di professori incardinati’ che sin qui ci ha relegato in una posizione difficile al momento delle scelte strategiche presso l’Università di Bologna.
Consideriamo in definitiva molto opportuno riprendere in mano con gli Enti riminesi il tema delle garanzie e degli impegni certi legati a una presenza forte, radicata e opportunamente finanziata del Dipartimento di Scienza della Qualità della vita. Che non può essere organismo traccheggiante ma spazio, luogo, ambiente la cui solidità ha tanto a che fare con la capacità dell’area riminese di ritagliarsi un futuro certo”
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(nella foto, il policlino del Sant’Orsola)