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Politica Rimini

Agosta controaccusa Gnassi. 'Il mio ruolo è difendere la dignità dei consiglieri

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mer 6 giu 2012 13:35 ~ ultimo agg. 00:00
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Se il capogruppo di maggioranza esce dall’aula non è un caso, premette Agosta per mettere subito le cose in chiaro. E dalla condanna dell’atteggiamento blindato di sindaco e giunta sul bilancio arriva a una condanna più generale del modo di amministrare del sindaco, mettendo nero su bianco le critiche di “uomo solo al comando” che già erano trapelate in altre occasioni.
E al richiamo alla responsabilità espresso ieri da Gnassi, Agosta risponde che la sua responsabilità è “difendere la dignità del Consiglio e il ruolo dei Consiglieri del Partito Democratico”.
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La lettera aperta di Marco Agosta:

Lettera aperta al Sindaco

Quando, su alcune delibere tecniche propedeutiche al Bilancio di Previsione del Comune il Capogruppo del Partito di Maggioranza che sostiene il Sindaco esce dall’aula non è per caso; no Sindaco, non è per caso. Come non è un caso la tua reazione che trasuda di livore; scomposta, che colpisce sopra e sotto, a destra e sinistra della cosiddetta “cintura”, chiunque si trovi di fronte al percorso del Grande Manovratore, senza macchia e senza paura. La cartuccia era in canna da tempo, serviva l’occasione per tirare il colpo liberatorio. Peccato però che non entrerò nel confronto con un profilo così basso, che è tipico ormai da tempo dello stile dello Statista di casa nostra.
In altri tempi, quando la democrazia e il confronto erano di casa, temi come quelli proposti da alcuni consiglieri della maggioranza sul Bilancio, avrebbero trovato una sintesi negli atti amministrativi in poche ore. Che strano! Eppure ti proponi come il Sindaco per eccellenza della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Facciamo un esempio sul merito. I ritocchi all’Irpef sulle fasce di reddito più alte, pur mantenendo il criterio della progressione, hanno un forte significato simbolico e pratico. Quest’anno saremo tutti “spremuti come limoni”, ma le risorse che chiederemo ai nostri cittadini con le imposte locali, per la maggiore serviranno per coprire il debito pubblico dello Stato e non per arricchire di servizi e di opere le nostre comunità locali. A maggior ragione le fasce medio basse saranno quelle in maggiore sofferenza. A loro va la nostra massima attenzione. Tradotto: chi ha di più lascia qualcosa in più, per coprire i bisogni di base della comunità su alcuni servizi in sofferenza agli ultimi.
Lo stesso ragionamento è stato proposto per il fondo variabile alla produttività del salario dei dirigenti: ridistribuiamolo agli stipendi degli amministrativi di base.
Rivedere alcuni aspetti del Regolamento di Applicazione della Tassa di Soggiorno: farraginoso , non adeguatamente concertato, delega in bianco alla Giunta sotto il profilo del quantum, della sua applicazione o revoca, generico su dove verranno spesi i proventi riscossi con l’imposta, ecc.
Bene! Allora cosa c’è che non va? Attiviamo un lavoro di sintesi verrebbe da dire!
No. Il bilancio è blindato, ognuno può avere i suoi “se” e i suoi “ma”, ma una volta condivise le linee generali dell’impianto non si tocca più nulla. Ma, Sindaco, (notare: la domanda, è di un consigliere di maggioranza) pensa che il bilancio e i suoi regolamenti, un polpettone di 400 pagine zeppe zeppe di articoli, commi, cifre e ce lo avete inoltrato solo pochi giorni fa. E poi, ancora, non abbiamo visto nulla della parte straordinaria del Bilancio. Risposta: le parole d’ordine sono sempre le stesse, fidatevi, io lavoro per Voi.
E poco importa se la Minoranza in commissione implora il tempo per “studiare le carte” e qualche consigliere di maggioranza di approfondire nel merito.
Fine della Storia. Allora qual è il punto politico?
Andrea sei un Sindaco del PD, ricordalo – nella politica da sempre – Consigliere regionale DS, Assessore provinciale DS, Segretario Provinciale Politico del PD.
Alcune immagini cariche di significato in cui abbiamo creduto in molti quando abbiamo vinto le elezioni comunali, con il fiume di cittadini che entrava nel Palazzo Comunale da te ribattezzato la “Casa Comune”, trasparente, di vetro, aperta a tutti, sono diventate cartoline sbiadite.
Non abbiamo bisogno di consumare l’impegno politico nell’arco di un’immagine ripetuta, magari patinata, da spendere sui media e la stampa per i tuoi cittadini per dire “ci sono”, quando il confronto non c’è più. La partecipazione è solo una facciata: i cittadini che chiedono di essere ricevuti e tu non incontri, le categorie e i mondi imprenditoriali che chiedono segnali e fatti che tu non dai, la maggioranza che vuole aiutarti ad amministrare questa città sottoponendoti i problemi che incrocia e che tu malsopporti nel delirio della tua Autosufficienza.
Il mio ruolo, come il tuo, ci impongono responsabilità: tra queste, quella di mia competenza è di difendere la dignità del Consiglio e il ruolo dei Consiglieri del Partito Democratico, il tuo partito. Quello rappresentato dalla nostra Segretaria che a parte i superlativi roboanti, non ha ancora messo a fuoco il suo ruolo in questa delicata partita.
Il Bilancio è un atto di responsabilità verso la nostra comunità, tanto più in questo momento di difficoltà per il lavoro, per le imprese, per i nostri cittadini e per quello che succede a 100 chilometri da casa nostra. Non può essere che questo senso di responsabilità che abbiamo, in quanto consiglieri di maggioranza, sia preso come pretesto per trasformare quel ragazzo del PD pieno di passione per la politica nell’Uomo Solo al Comando. Perché non dura Andrea. Non dura.
In politica c’era un vecchio aforisma che diceva “Il potere logora chi non ce l’ha”. A me pare che in casa nostra “Il potere logora chi ne ha troppo”.

Il Capogruppo del PD
Marco Agosta