TRC in commissione ma rinviato dibattito su costi. Per l'11 futuro 'ad anello'


All’ingegner Dal Prato di Agenzia Mobilità il compito di ripercorrere le tappe del progetto, ormai ventennale, fino alla versione attuale. Tra Rimini e Riccione 17 stazioni, con intervalli non superiori ai 600 metri. Stazioni e non più fermate, 25 quelle del primo progetto, ognuna con proprio parcheggio e un ruolo di riqualificazione urbana. In quelle di via Chiabrera e via Cavalieri di Vittorio Veneto ci saranno delle rotatorie per permettere ai mezzi, bimodali e quindi in grado di muoversi su sede propria e in strada, di raggiungere altre destinazioni. Come, ad esempio, l’aeroporto nei giorni di maggiore afflusso. Uno dei problemi più delicati da risolvere è quello dello spazio: per metà circa dei tratti la sede sarà su una sola corsia. I mezzi avranno aperture su due lati, per essere più flessibili. Particolarmente complessa la stazione Lagomaggio, che avrà due pensiline sfalsate. Per il futuro della linea 11, che non potrà essere un doppione del TRC, si pensa, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione del trasporto, a linee circolari mare-monte tangenziali alle stazioni del TRC. Quanto alle stime di utilizzo, uno studio ha valutato due scenari. Una frequenza di una corsa ogni sette minuti e mezzo, con 9 mezzi per 1.500 passeggeri all’ora, e una ogni dieci minuti con 7 mezzi per 1.000 passeggeri.
L’opposizione ha espresso di nuovo perplessità sul progetto. In attesa di risposte sui costi, per i quali si parla di 180 milioni. Ma ci si è lamentati anche dei tempi eterni: Angelini del PD si chiede come si possa parlare di innovazione se poi ci si mette venti anni, mentre Renzi ricorda che, quella volta, la ferrovia Rimini-San Marino fu costruita in tre anni.
Aspetto non marginale, vista l’attualità, la funzionalità del TRC in caso di neve. Con la sede pulita non ci sono problemi, ci assicurano da Agenzia Mobilità. Anche perché i mezzi sono di fabbricazione olandese, e lassù di neve ne sanno abbastanza.
(Newsrimini.it)