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Provincia Vita della Chiesa

Una Messa per ricordare il prodigio della Mater Salvatoris

In foto: Sabato sarà ricordato il prodigio del movimento degli occhi dell'immagine della Mater Salvatoris conservata all’Oratorio di San Giovannino, con una Messa celebrata alle 18 da don Giuseppe Tognacci rettore della Basilica Cattedrale. L'iniziativa è della Confraternita di San Girolamo.
Sabato sarà ricordato il prodigio del movimento degli occhi dell'immagine della Mater Salvatoris  conservata all’Oratorio di San Giovannino, con una Messa celebrata alle 18 da don Giuseppe Tognacci rettore della Basilica Cattedrale. L'iniziativa è della Confraternita di San Girolamo.
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mer 13 lug 2011 16:23 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ una Madonna in aspettazione del parto – si legge in una nota – eseguita dal pittore riminese Giovan Battista Costa nel 1730, la quale nel 1796 ha compiuto il prodigio del movimento degli occhi; tale evento miracoloso è uno dei fatti che ha segnato la fede del popolo riminese, avvenuto in un periodo storico difficile per la Chiesa oppressa dalla dominazione giacobina, ed ha sorretto una forte resistenza culturale e religiosa all’invasione napoleonica, che va sotto il nome di “insorgenza”, misconosciuta ancora oggi dalla storiografia ufficiale. A Rimini i giacobini non tollerarono l’entusiasmo di fede che la devozione mariana suscitava e giunsero a requisire tutte le riproduzioni a stampa di questa Madonna miracolosa, e perfino a spezzare in pubblico la matrice in rame delle sue stampe, che era stata eseguita dal celebre incisore Francesco Rosaspina che si trovava a Rimini presso la casa del pittore Giuseppe Soleri Brancaleoni. Il fatto avvenne nel 1803 per opera del vice-prefetto, preoccupato per i risvolti “antirivoluzionari” del culto di quest’immagine.

In questi anni c’è stato un ritrovamento eccezionale che ha portato a scoprire nei locali della sagrestia la lastra originale in rame eseguita dal Rosaspina la stessa che era servita da matrice per la stampa delle immagini. Si pensa questo punto che il vice-prefetto, non esperto di immagini devozionali, sia stato ingannato con la consegna di un altra lastra.

Questo fenomeno fa parte di una impressionante ondata di prodigi segnalati nell’Italia invasa dalle truppe di Napoleone Bonaparte. Nel 1796 più di cento immagini, in gran parte mariane, si “animarono”: alcune mossero gli occhi, altre mutarono addirittura colore, altre ancora modificarono la loro espressione. Il fenomeno era iniziato poco tempo prima nella Cattedrale di Ancora ed esso aveva avuto per testimone lo stesso Napoleone che ne risultò alquanto scosso. Ma fu a Roma che si verificò un’autentica esplosione di prodigi che durò per mesi, sotto gli occhi degli allora duecentomila abitanti della città.

Il pittore Giuseppe Soleri Brancaleoni dipinse una copia di questo piccolo quadro su richiesta di sua sorella Chiara, monaca di clausura del convento riminese degli Angeli (ora Chiesa di S. Chiara), che per la regola di vita claustrale non aveva potuto recarsi sul posto a venerare l’immagine. Anche questa copia venerata come Mater Misericordiae, fece il prodigio del movimento degli occhi e della lacrimazione nel 1850, ed ora è venerata nel Santuario di Santa Chiara.