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Tagli a servizi sanitari. Sel: 'Gli enti locali ripianino i buchi'

In foto: Gli enti locali smettano di fare assistenzialismo solo ad altri enti e intervengano per i cittadini deboli, colpiti dai tagli a sociale e servizi sanitari. Il richiamo viene dal capogruppo di Sel-Fare Comune Fabio Pazzaglia.
Gli enti locali smettano di fare assistenzialismo solo ad altri enti e intervengano per i cittadini deboli, colpiti dai tagli a sociale e servizi sanitari. Il richiamo viene dal capogruppo di Sel-Fare Comune Fabio Pazzaglia.
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ven 8 lug 2011 16:33 ~ ultimo agg. 00:00
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Per il 2011 sono previsti tagli per due milioni di euro ai trasferimenti per sociale e servizi sanitari gestiti da Provincia, Comune e Ausl. Un milione in meno per l’assistenza domiciliare, gli assegni di cura, i ricoveri in strutture protette. 800mila euro in meno per gli ausili come le carrozzine per i disabili, ma anche 200mila euro in meno per la fornitura giornaliera di pannoloni per anziani o disabili con problemi di incontinenza. “Prima la legge prevedeva una fornitura giornaliera di quattro, poi di tre, ora di solo due pannoloni” spiega Pazzaglia.

Le ore di assistenza domiciliare sono state tagliate prima da sei a tre, fino ad arrivare a zero. Se i tagli arrivano dall’alto, gli enti locali, secondo Sel, hanno il dovere di intervenire a coprire i buchi. Visto che lo fanno per ripianare altri tipi di buco. “Verranno chiamati a farlo a breve per il bilancio di Aeradria. Lo hammo appena fatto, ad esempio, per la Fondazione Fellini”. Di qui a loro la richiesta di confrontarsi, in una seduta aperta del consiglio comunale. “Anche perchè la preoccupazione è che la situazione peggiori ancora di più nei prossimi anni”.

Non piacerà sapere ai cittadini poi, spiega Pazzaglia, che “negli anni scorsi Ausl e Comune di Rimini si sono accordati tra loro e hanno prospettato l’abbattimento dell’immobile ex mutua di via circonvallazione occidentale. Il Comune acquisirebbe l’immobile e all’Ausl sandrebbe in cambio un terreno di proprietà comunale ancora da scegliere. Quello però è l’unico presidio sanitario pubblico presente in centro”.

Alla prospettiva degli ingenti investimenti per la rete fognaria, Pazzaglia risponde che invece di ragionare in termini di 900 milioni di euro, prospettiva scoraggiante per la città, si deve ragionare su interventi zona per zona. Oltre al già citato dirottamento dei fondi per i ripianamenti di debiti, suggerisce di destinare cifre dai grandi eventi, da quanto già stanziato per l’ex seminario e di accendere nuovi mutui come per palas e teatro.

(NewsRimini.it)