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Rimini

Manovra finanziaria. No al blocco dei contratti del pubblico impiego

In foto: La Cisl e la Cisl Funzione Pubblica di Rimini scendono in piazza per dire no al blocco del contratti del pubblico impiego contenuto nella manovra finanziaria e per dire SÌ al recupero delle risorse per la contrattazione pubblica. Da domani mobilitazione davanti ai principali enti e una raccolta di firme per difendere dai tagli i servizi pubblici locali e sanitari
La Cisl e la Cisl Funzione Pubblica di Rimini scendono in piazza per dire no al blocco del contratti del pubblico impiego contenuto nella manovra finanziaria e per dire SÌ al recupero delle risorse per la contrattazione pubblica. Da domani mobilitazione davanti ai principali enti e una raccolta di firme per difendere dai tagli i servizi pubblici locali e sanitari
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lun 11 lug 2011 14:06 ~ ultimo agg. 00:00
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«La manovra intende perseguire il giusto obiettivo dell’azzeramento del deficit pubblico entro il 2014 – dichiara il segretario generale della Cisl Massimo Fossati – ma ancora una volta contiene misure restrittive per il pubblico impiego che non condividiamo affatto.
La sostenibilità della spesa pubblica è una priorità indicata dalla Ue e fatta propria dall’Italia, ma non è certo solo sui salari pubblici, già sottoposti alle limitazioni della manovra dell’anno scorso, che si possono fare risparmi. Anzi, è proprio valorizzando il lavoro pubblico che si deve attivare la leva della ristrutturazione della spesa».

«I lavoratori non possono pagare per l’irresponsabilità di anni di cattivo uso delle finanze pubbliche” – rincara Roberto Pezzani, responsabile della Cisl FP di rimini –. Per questo ribadiamo con forza il nostro NO alla proroga del blocco dei contratti pubblici disposta dalla manovra e lanciamo da oggi una mobilitazione capillare in tutti i posti di lavoro, per chiedere anche alla politica regionale e locale di far ripartire la contrattazione integrativa.
Sul pubblico impiego, oltre al blocco dei contratti, grava anche il blocco del turn-over e i servizi pubblici della nostra regione, già in forte difficoltà e con poco personale, rischiano di essere fortemente indeboliti in un momento in cui i bisogni delle persone e delle famiglie sono maggiori. Allo stesso tempo però sono impensabili aumenti di spesa che finirebbero per essere pagati con le tasse dei cittadini.
La via è quella di rafforzare il pieno esercizio della contrattazione integrativa per redistribuire a favore dei lavoratori il 50 per cento delle economie di gestione.
Con la nostra mobilitazione, inoltre, vogliamo dire alla politica che i lavoratori pubblici non sono un costo, ma una risorsa e che la contrattazione integrativa può essere lo strumento per riorganizzare i servizi e far crescere la produttività del settore pubblico e dell’intero sistema produttivo italiano, cosa di cui la manovra non si occupa, pensando solo ai tagli e non allo sviluppo e alla crescita del Paese».

Segretario generale Ust-Cisl Responsabile Cisl Funzione Pubblica
Massimo Fossati
Roberto Pezzani