Lombardi. Costa Rosa e scarichi: per grandi (e costose) sfide serve condivisione
Le emergenze (sversamenti in mare) e le belle idee (Costa Rosa) possono anche nascere al di fuori della politica – scrive Lombardi – ma se questa ne condivide le risposte e le prospettive, ha poi il dovere di attivarsi concretamente.
Ho accomunato le due più recenti questioni emerse sul nostro territorio – prosegue Lombardi – perché hanno notevoli punti di contatto e possono dimostrare nei fatti che la sana collaborazione tra maggioranza ed opposizione non solo non può e non deve essere vista come un “inciucio” ma proprio in casi come questi, resta l’unico modo per realizzare ciò che solitamente viene definito il bene comune.
Non senza una nuova critica alle amministrazioni degli ultimi venti anni, per Lombardi incapaci di affrontare il problema degli scarichi, il consigliere ricorda che “Un investimento di 900 milioni di euro imporrà scelte importanti all’Amministrazione a discapito di altre priorità. I notevoli disagi a cui i cittadini saranno sottoposti nel momento degli interventi tecnici, comporterà un assunzione di responsabilità della politica e non una fuga verso l’immancabile comitato di protesta che a Rimini non manca mai od il solito sconosciuto esperto che spiegherà alla città che è tutto sbagliato ed è tutto da rifare”.
Sulla Costa Rosa, Lombardi, dopo aver lamentato il fallimento del marchio Emilia-Romagna imposto, dice il consigliere, arbitrariamente dal presidente Errani, parla di “una buona intuizione, ma per renderla utile per il nostro turismo, avrà bisogno di un grande progetto di promozione e di notevoli investimenti. Se vogliamo oggi puntare sul “brend” Costa Rosa – prosegue Lombardi – dobbiamo sapere che ci costerà moltissimo e che potremo farcela solo con il coinvolgimento compatto delle Istituzioni, che anche in questo caso dovranno fare scelte importanti lasciandone inevitabilmente indietro altre e da tutto il sistema privato non solo turistico che dovrà essere sensibilizzato e scommettere su questa sfida”.
Con una conclusione da cittadino e da esponente politico: l’auspicio che “a Rimini si discutesse di questo mentre sono poco interessato a sapere se il Presidente del Consiglio Comunale è votato anche dall’opposizione o se il gettone di presenza dei Consiglieri debba scendere da 90 a 80 euro”.