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Fine dei Crabs, la replica di Renzo Vecchiato a Paolo Carasso

“Ho letto che mi si accusa di non essermi preso responsabilità e di essere fuggito. Ma io oggi sono ancora qui nella sede del Basket Rimini” prosegue Renzo Vecchiato. “E ieri sera ero presente all’incontro che c’è stato con il settore giovanile. Sono ancora amministratore delegato. Non ho fatto come il mio predecessore che all’alba di dieci anni fa si dimise dalla sua carica e ci lasciò soli con l’imminente campionato alle porte, tutta la squadra da costruire e le formalità”.

“Francamente non ho voglia di replicare punto su punto perché sarebbe troppo lungo e mi sembra che della cosa se ne stia parlando anche troppo” prosegue Vecchiato. “Mi viene quasi voglia di fare anch’io una conferenza stampa e di raccontare le cose che so. Negli ultimi vent’anni, di cose ne ho sentite, ne ho viste e ho anche le prove inconfutabili di quello che è successo. Tant’è vero che il signor Sberlati, chiamato spesso in causa, proprio per ovviare a tutta questa situazione, pensò dieci anni fa, di affiancare all’allora gestione del Basket Rimini una sua persona di fiducia e probabilmente questa cosa qui ha fatto scatenare a cascata le varie dimissioni. Ripeto, potrei spulciare punto su punto, ma non ne ho voglia”.

“Sette anni fa l’allora responsabile del settore giovanile andò via con tutta la sua corte dei miracoli perché non accettava il progetto. Se uno non accetta il progetto, liberissimo di farlo. Il problema è che è andato via portandosi via circa 80 bambini che erano allevati, tra virgolette, dal Basket Rimini. Queste sono prove inconfutabili, sono le cose più evidenti delle ultime vicissitudini”.

“Avrei tante altre cose da dire, potrei fare anch’io una conferenza stampa e raccontare per filo e per segno quello che è stato e quello che ho vissuto. Le cose le so bene e chi sta parlando sa che io so. Ma fare delle polemiche in questo momento mi sembra una cosa ad uso gratuito.”