Due delfini spiaggiati nel giro di poche ore. Per fond. cetacea non c'è legame
Era un cucciolo di tursiope appena nato, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Il delfino trovato questa mattina davanti al bagno 105 di Marebello era un giovanissimo esemplare maschio, lungo circa un metro.
“La decomposizione era già iniziata: pensiamo che sia morto da un paio di giorni – ha detto la biologa della Fondazione Cetacea di Riccione, Valeria Angelini. – E’ difficile stabilire le cause della morte finchè non verrà fatta l’autopsia: sul corpo non c’erano segni visibili di collisioni o altri traumi”.
Ad analizzare la carcassa del delfino, alla ricerca di indizi sulle cause della morte, saranno i veterinari dell’Università di Padova. In attesa del loro arrivo, il corpo dell’animale è stato rimosso dai tecnici dell’Ausl e portato in una cella frigorifera.
A trovarlo, intorno alle 10, era stato il titolare del noleggio di pedalò davanti al bagno 105, che l’ha avvistato a circa 500 metri dalla riva. “In un primo momento pensavamo che fosse un essere umano – ha detto a Icaro Tv, – poi ci siamo avvicinati e abbiamo visto che si trattava di un delfino. Abbiamo allertato subito la Capitaneria di Porto. Siccome era in decomposizione ed emanava cattivo odore, l’abbiamo portato a terra e ricoperto di sabbia in modo che i bagnanti non ci entrassero in contatto”.
Secondo la Fondazione Cetacea non c’è alcun legame con gli altri delfini rinvenuti negli ultimi giorni in Riviera: quello adulto in avanzato stato di decomposizione trovato ieri sulla spiaggia di Marina Centro, e i due rimasti impigliati mercoledì scorso nelle reti di un peschereccio riminese.
“Al momento si tratta di una casualità – ha detto Valeria Angelini. – In estate possono verificarsi dei giochi di correnti. Sicuramente gli avvistamenti dell’ultimo periodo possono anche indicare che questi animali si spingono sempre più sotto costa alla ricerca di cibo che forse non trovano più al largo. Ma al momento sono solo supposizioni”.
(Newsrimini)
(foto repertorio)